Da giorni vengo in continuazione informata da genitori che hanno ricevuto dal sindaco del loro comune di residenza una lettera raccomandata, in cui il sindaco, constatando il falso (asserita omessa iscrizione nella scuola dell’infanzia pubblica del bambini di 5 anni) minaccia di sporgere denuncia alla Procura del Tribunale dei Minorenni di Bolzano.

Si tratta di genitori che hanno iscritto tempestivamente i loro figli alla scuola dell’infanzia pubblica e i cui figli sono stati esclusi con decreto della Provincia Autonoma di Bolzano dalla scuola dell’infanzia pubblica, perché “non conformi al piano vaccinale nazionale”.

Questi genitori – contro tali illegittime esclusioni dalla scuola dell’infanzia – faranno presto valere i propri diritti e quelli dei loro figli dinanzi alle sedi giudiziarie competenti.

È assolutamente inaccettabile che i genitori che desiderano mandare i propri figli alla scuola dell’infanzia pubblica (cosa che, tra l’altro, è loro diritto in quanto contribuenti e cittadini), si trovino di fronte a una simile lettera minacciosa del sindaco del loro comune di residenza.

Ho dunque oggi con pec chiesto al Presidente del Consorzio dei comuni della Provincia Autonoma di Bolzano (Dominik Oberstaller) e ai tre assessori per la scuola dell’infanzia del rispettivo gruppo linguistico tedesco, italiano e ladino (Philipp Achammer, Marco Galateo e Daniel Alfreider) di provvedere affinché tali lettere raccomandate non solo non vengano più inviate in futuro, ma che i rispettivi sindaci chiedano scusa ai genitori con un’altra lettera raccomandata.

A questo proposito evidenzio che in Italia non esiste l’obbligo di frequenza della scuola dell’infanzia per i bambini dell’età di 5 anni.

La Repubblica Italiana garantisce a ogni bambino l’accesso alla scuola obbligatoria, indipendentemente dal suo stato vaccinale, perché solo questo è conforme ai principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana.

La Provincia Autonoma di Bolzano, invece, in palese violazione dei principi fondamentali della Costituzione, non solo esclude dalla scuola materna pubblica i bambini di 5 anni, ma minaccia anche di denunciare tramite i sindaci dei comuni di residenza i genitori alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minori!

Il fatto che ai bambini di 5 anni qui in Sudtirolo/Alto Adige, soggetti all’obbligo della scuola dell’infanzia vigente solo in Sudtirolo/Alto Adige, l’accesso alla scuola dell’infanzia sia concesso solo in base allo stato vaccinale, è palesemente incostituzionale.

Non è possibile imporre l’obbligo di frequentare la scuola dell’infanzia, e allo stesso tempo discriminare drasticamente con l’esclusione dalla scuola dell’infanzia i bambini in base al loro stato vaccinale, con la minaccia di coinvolgere la Procura presso il Tribunale dei Minorenni!

I genitori che hanno iscritto tempestivamente i propri figli alla scuola dell’infanzia pubblica e vedono i propri figli esclusi con decreto della Provincia Autonoma di Bolzano a loro notificato via pec, non possono certo essere obbligati a svolgere, a proprie spese, mezzi e impegno “attività educative conformi alle rispettive indicazioni provinciali per le scuole dell’infanzia in Alto Adige”.

Questo dovrebbe essere chiaro a qualsiasi responsabile che abbia un minimo di buon senso e rispetto per lo Stato di diritto.

Ho chiesto dunque sia nella mia funzione di Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano, sia nella mia funzione di Avvocato ai responsabili di voler porre immediatamente fine a questo evidente grave vulnus dei più basilari principi del ns. Ordinamento giuridico.

pec a Consorzio Comuni, assessori e procura Tribunali Minorenni

 

RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen

Abgeordnete zum Südtiroler Landtag – Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano

Fraktion VITA – Gruppo Consiliare VITA