Germania “vaccini” COVID: elevato numero di effetti collaterali rispetto a quelli ufficialmente dichiarati

In Germania, un importante ente di assicurazione obbligatoria malattia ha informato l’Istituto tedesco per la sicurezza dei farmaci PEI, equivalente all’AIFA italiana, che secondo i loro dati, il numero di eventi dannosi verificatisi dopo il “vaccino” Covid-19 è un multiplo a due cifre del numero ufficiale.

Secondo la comunicazione ufficiale del direttore generale dell’ente di assicurazione obbligatoria malattia tedesca, Andreas Schöfbeck, all’Istituto tedesco per la sicurezza dei farmaci, 216.695 persone assicurate sono state trattate per gli effetti collaterali del “vaccino” COVID-19 dall’inizio del 2021 fino alla metà del terzo trimestre. In confronto, l’Istituto tedesco per la sicurezza dei farmaci PEI ha registrato solo 244.576 rapporti di reazioni avverse provocate dai “vaccini” Covid, basati su 61,4 milioni di persone inoculate. “La nostra analisi mostra che abbiamo a che fare con un chiaro under-reporting qui”, dice Schöfbeck.

Sottolinea inoltre che i dati valutati da lui e dal suo team coprono solo 10,9 milioni di assicurati e solo un periodo di sette mesi e mezzo mentre la campagna vaccinale tedesca è già in corso da 14 mesi. “Secondo i nostri calcoli, riteniamo che ad oggi siano realistiche 400.000 visite mediche da parte dei nostri assicurati a causa di complicazioni da vaccinazione”, dice Schöfbeck, “Estrapolata alla popolazione totale, questa cifra sarebbe di tre milioni”.

Come spiega la differenza tra i dati dell’Istituto tedesco per la sicurezza dei farmaci e l’assicurazione? Schöfbeck cita il sistema di segnalazione come un problema: “I medici non sono pagati per segnalare gli effetti collaterali delle vaccinazioni. Allo stesso tempo, questo processo richiede molto tempo. È semplicemente impossibile riferire tutto”.

Questa lettera, che conferma ciò che le assicurazioni private negli Stati Uniti hanno già dichiarato mesi fa, dovrebbe rendere esplosiva la discussione sull’obbligo “vaccinale” Covid-19 in Germania. Anche in Italia devono essere accertati dati reali! I dati dell’AIFA, come quelli di PEI, sono completamente inaffidabili e rappresentano solo la punta dell’iceberg.