L’autorità sanitaria statunitense ha rimosso decine di migliaia di decessi precedentemente legati al COVID-19 dal suo registro di monitoraggio. “I dati sono stati rivisti in seguito alla risoluzione di un errore di programmazione”.

In data 15 marzo, il CDC ha silenziosamente apportato modifiche sensibili ai dati sul suo sito di monitoraggio. L’autorità sanitaria statunitense ha rimosso dalle statistiche ufficiali decine di migliaia di decessi precedentemente legati al COVID-19, compreso circa un quarto dei decessi segnalati nel gruppo dei minorenni.

“I dati sui decessi sono stati rivisti in seguito alla risoluzione di un errore di programmazione. Questo ha portato ad una diminuzione del numero di decessi in tutte le categorie demografiche”, riferiva il CDC sul sito.

Eppure proprio queste statistiche – distorte da un errore di programmazione – venivano sistematicamente utilizzate dai medici e dai virologi di stato per spingere la popolazione statunitense e quella europea, a farsi trattare con i cosiddetti „vaccini“ COVID-19.

E dunque non è altro che un’ulteriore dimostrazione di come vengono usati dati falsi per spingere l’opinione pubblica a favore di questa campagna “vaccinale”.

Nel frattempo, i dati del sistema di segnalazione statunitense “VAERS” rilasciati il 18 marzo hanno rivelato un totale di 1.183.495 segnalazioni di eventi avversi a causa del “vaccino” COVID-19, compresi 25.641 morti e 208.209 lesioni gravi nel periodo compreso tra il 14 dicembre 2020 e l’11 marzo 2022.