Il CDC nasconde i dati sul Covid: “Potrebbe danneggiare la campagna vaccinale”

Quanto già si sapeva è ora reso pubblico nel mainstream. Una gran parte dei dati raccolti sui “vaccini” Covid viene trattenuta. Il ragionamento della massima agenzia americana di controllo delle malattie è chiaro: i dati potrebbero essere fraintesi e seminare dubbi sull’efficacia.

Molti critici l’avevano già constatato, ma ora è una certezza: La massima autorità americana per il controllo e la prevenzione delle malattie, il CDC („Centers for Disease Control and Prevention“), sta nascondendo al pubblico i dati sul Covid e la “vaccinazione”. Ora anche il “New York Times” ha riportato il fatto.

“Due anni dopo l’inizio della pandemia, l’agenzia che guida la risposta del paese all’emergenza sanitaria ha rilasciato solo una piccola parte dei dati che ha raccolto”, afferma il Times citando persone vicine al CDC. Anche se hanno raccolto ogni sorta di dati sui ricoveri per più di un anno, la maggior parte di essi non è resa pubblica.

Il CDC dichiara al Times che si teme che “l’informazione possa essere interpretata scorrettamente”. Inoltre affermava che i dati in questione non erano da considerarsi “maturi ” per il rilascio pubblico, dato che tutto ciò che diventa pubblico deve essere “accurato e utilizzabile”.

Dati sull’ efficacia del booster, per esempio, esistono solo per i gruppi più anziani. Ciò significa che gli “esperti” a cui le autorità statunitensi chiederebbero consiglio devono ricorrere a cifre provenienti da Israele. “Il rendimento dei vaccini e dei richiami, soprattutto tra i più giovani, è tra le omissioni più evidenti nei dati rilasciati dal CDC.”, scrive il Times nel suo articolo.

Per quale motivo il CDC teme che i dati possano essere “male interpretati”? È concepibile che il pubblico si faccia l’idea che il siero non funziona.

Clicca qui per l’articolo del “New York Times”.

Germania “vaccini” COVID: elevato numero di effetti collaterali rispetto a quelli ufficialmente dichiarati

Germania “vaccini” COVID: elevato numero di effetti collaterali rispetto a quelli ufficialmente dichiarati

In Germania, un importante ente di assicurazione obbligatoria malattia ha informato l’Istituto tedesco per la sicurezza dei farmaci PEI, equivalente all’AIFA italiana, che secondo i loro dati, il numero di eventi dannosi verificatisi dopo il “vaccino” Covid-19 è un multiplo a due cifre del numero ufficiale.

Secondo la comunicazione ufficiale del direttore generale dell’ente di assicurazione obbligatoria malattia tedesca, Andreas Schöfbeck, all’Istituto tedesco per la sicurezza dei farmaci, 216.695 persone assicurate sono state trattate per gli effetti collaterali del “vaccino” COVID-19 dall’inizio del 2021 fino alla metà del terzo trimestre. In confronto, l’Istituto tedesco per la sicurezza dei farmaci PEI ha registrato solo 244.576 rapporti di reazioni avverse provocate dai “vaccini” Covid, basati su 61,4 milioni di persone inoculate. “La nostra analisi mostra che abbiamo a che fare con un chiaro under-reporting qui”, dice Schöfbeck.

Sottolinea inoltre che i dati valutati da lui e dal suo team coprono solo 10,9 milioni di assicurati e solo un periodo di sette mesi e mezzo mentre la campagna vaccinale tedesca è già in corso da 14 mesi. “Secondo i nostri calcoli, riteniamo che ad oggi siano realistiche 400.000 visite mediche da parte dei nostri assicurati a causa di complicazioni da vaccinazione”, dice Schöfbeck, “Estrapolata alla popolazione totale, questa cifra sarebbe di tre milioni”.

Come spiega la differenza tra i dati dell’Istituto tedesco per la sicurezza dei farmaci e l’assicurazione? Schöfbeck cita il sistema di segnalazione come un problema: “I medici non sono pagati per segnalare gli effetti collaterali delle vaccinazioni. Allo stesso tempo, questo processo richiede molto tempo. È semplicemente impossibile riferire tutto”.

Questa lettera, che conferma ciò che le assicurazioni private negli Stati Uniti hanno già dichiarato mesi fa, dovrebbe rendere esplosiva la discussione sull’obbligo “vaccinale” Covid-19 in Germania. Anche in Italia devono essere accertati dati reali! I dati dell’AIFA, come quelli di PEI, sono completamente inaffidabili e rappresentano solo la punta dell’iceberg.

Doctors for Covid Ethics: An Interdisciplinary Symposium III – The Truth Shall Set You Free

BOLZANO (18 febbraio 2022) – Renate Holzeisen interviene nel suo ruolo di avvocato sulle opportunità e le minacce legali e procedurali per combattere le misure COVID-19 e la tessera verde in occasione del 3° simposio interdisciplinare Doctors for Covid Ethics intitolato “The Truth Shall Set You Free”.

Il simposio di emergenza che vede la partecipazione di medici, scienziati, avvocati ed economisti di fama internazionale che chiedono un’azione immediata nella crisi attuale è presentato da Doctors For Covid Ethics, Corona Investigative Committee, UKcolumn e Children’s Health Defense di Robert Kennedy Jr.

“Un avvocato come Renate Holzeisen, che esercita anche davanti alle Corti supreme e specializzata in diritto europeo e internazionale, è una forza fondamentale nei casi a livello europeo e anche a livello nazionale – unificando, condividendo e coordinando le iniziative. È attivamente impegnata in questioni riguardanti i diritti e le libertà fondamentali.”, afferma Children’s Health Defense Europe.

Collegandosi a https://www.ukcolumn.org/video/doctors-for-covid-ethics-an-interdisciplinary-symposium-iii-the-truth-shall-set-you-free, a partire dalle 19:00 con il contributo di Renate Holzeisen in inglese alle 20:45 è possibile seguire il simposio in diretta.

“Vaccino” COVID – Prescrizione Medica

Per tutti che sono assoggettati direttamente o indirettamente all‘obbligo „vaccinale“ di cui al D.L. 44/2021, qui di nuovo l‘istanza per l’ostensione della prescrizione medica

L’autorizzazione condizionata delle iniezioni sperimentali (alias „vaccini“-COVID-19) è avvenuta a condizione
1) che i cittadini vengano informati precisamente della fase sperimentale in cui le sostanze di fatto si trovano (art. 8 Regolamento CE 507/2006) e che, dunque, è indispensabile informare i cittadini su tutti i dati allo stato mancanti (vedasi i capitoli „missing Information“ dei Risk Management Plan dei produttori), e che
2) un medico valuti, in dovuta osservanza dei doveri imposti ai medici in punto prescrizione dei farmaci (vedi per l‘Italia, tra le altre, l‘art. 13 Codice Deontologico dei Medici) autonomamente, con scienza e coscienza, per ogni singolo cittadino sia l’opportunità sia i rischi che l’applicazione di queste sostanze sperimentali comportano.

E ciò, partendo, in primis, dal fatto che queste iniezioni sperimentali non sono state autorizzate, e non sono efficaci ai fini della prevenzione dell‘infezione con il virus SARS-CoV-2 (e, dunque, della tutela dei terzi) ma sono state autorizzate, in via provvisoria sotto condizioni, esclusivamente ai fini della prevenzione della malattia Covid-19.

Dato che l‘obbligo „vaccinale“ diretto (per categorie professionali e gli over 50) e indiretto (super-greenpass) di cui al D.L. 44/2021, è riferito inequivocabilmente alla „prevenzione dell‘infezione con il virus SARS-Cov-2, la prescrizione medica, richiesta ai fini della legittima applicazione dei „vaccini“-Covid-19, può avvenire soltanto nei confronti di quelle persone che di loro spontanea e libera volontà (e, dunque, non costretti con ricatto/estorsione) formatasi sulla base di una completa e corretta informazione in punto efficacia e profilo di sicurezza di queste sostanze sperimentali, abbiano deciso di farsi trattare con queste sostanze non ai fini dell‘adempimento dell‘obbligo vaccinale di cui al D.L. 44/2021 (adempimento di fatto allo stato impossibile!), ma ai fini di una possibile prevenzione della sola malattia Covid-19.

Il tema della prescrizione medica è cruciale, perché la prescrizione medica di queste sostanze ai fini della prevenzione dell‘infezione con il virus SARS-CoV-2 costituirebbe un grave falso ideologico e un atto utile a favorire una epidemia (anziché combatterla) e, dunque, un atto penalmente rilevante a carico dei responsabili, incluso il medico vaccinatore.

L‘applicazione di queste iniezioni sperimentali senza una prescrizione medica, costituisce un’applicazione non autorizzata di una sostanza sperimentale e dunque un atto vietato ed illegittimo con conseguenze giuridiche di varia natura.

Misure COVID-19 sono un crimine contro l’umanità

Il mio parere fornito alla Commissione Affari Costituzionali del Senato sulla proroga dello stato di emergenza, misure COVID-19 nonché sull’espansione del Supergreenpass.

La sperimentazione illegale su tutta la popolazione di sostanze per le quali manca l’accertamento dell‘efficacia e della sicurezza e che hanno già provocato tantissimi morti e altri danni irreversibili, richiede un pronto intervento della magistratura e delle istituzioni internazionali, dato che l‘Italia continua a violare gravemente i Diritti Umani dei propri cittadini.

Sono stata invitata dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato di inviare un contributo scritto al Disegno di Legge 2488 per la conversione del D.L. 221/21 sulla proroga dello stato di emergenza e misure COVID-19 nonché al DDL 2489 per la conversione del D.L. 229/21 sull’espansione del supergreenpass. Considerata la gravità della situazione in cui ci troviamo, ritengo necessario rendere sin da subito pubbliche le mie considerazioni giuridiche.

Il mio contributo è ora pubblicato sul sito del Senato – Commissione Affari Costituzionali: https://www.senato.it/3485

Nessuno dei responsabili potrà, dunque, dire di non aver saputo.

Avv_DDr_Renate_Holzeisen_Considerazioni_comuni_rel_DDL_2488_e_DDL

Exit mobile version