All’editore S.I.E. S.p.A. in persona del rappresentante legale e al Direttore e al Responsabile del quotidiano “Alto Adige”
In riferimento all’articolo pubblicato oggi a pagina 15 dell’”Alto Adige” con il titolo “Vaccini Covid, l’Ordine dei medici difende Messner”, articolo che è diffamatorio (non solo) nei miei confronti e contiene affermazioni contrarie a verità, chiedo la pubblicazione della seguente risposta e rettifica ai sensi della Legge 47/1948 art. 8, con riserva di ulteriori azioni legali:
“La mia accusa rispetto alla diffusione in ruolo istituzionale di falsità non è rivolta solo all’Assessore Hubert Messner, ma anche al vertice dell’Ordine dei Medici di Bolzano.
Riguarda il fatto istituzionalmente documentato e confermato (EMA, AIFA) che i cosiddetti “vaccini” Covid-19 non sono mai stati autorizzati ai fini della prevenzione dell’infezione virale e dunque della contagiosità dei “vaccinati”.
Sia l’Assessore Messner, sia i responsabili dell’Ordine dei Medici che negli ultimi anni hanno sospeso medici che non si sono fatti “vaccinare” contro il Covid-19, continuano a negare questo fatto fondamentale in violazione dei loro doveri istituzionali e da medici, probabilmente nel tentativo di non essere considerati personalmente responsabili per le conseguenze delle decisioni da loro prese.
L’indicazione terapeutica stabilita per un medicinale dall’autorità del farmaco non è un’opinione soggettiva, ma un fatto giuridico. L’uso in massa (campagna di vaccinazione) al di fuori dell’indicazione terapeutica costituisce secondo legge (art. 3 D.L. 23/1998 – Legge 94/1998) un illegale uso off-label.
È un mio dovere istituzionale da membro del Consiglio Provinciale evidenziare un falso ideologico che riguarda l’intera popolazione, contestandolo ai responsabili.
Per quanto riguarda la vaccinazione pediatrica, costituiscono oggetto di un ricorso pendente al TAR di Bolzano proprio il difetto della conferma dell’efficacia e sicurezza dei vaccini pediatrici applicati in Alto Adige/Sudtirolo, l’uso off label e la violazione dell’obbligo alla prescrizione medica.
Dato che il ricorso è basato tutto su documentazione istituzionale (decisioni di autorizzazione per l’immissione sul mercato e la legge sui medicinali), invito una volta di più i responsabili dell’Ordine dei Medici di voler finalmente iniziare a studiare la documentazione pubblica di autorizzazione dei vaccini, prima di diffamare persino i loro colleghi che in scienza e coscienza tutelano la salute e vita dei bambini.”
Ai membri della Presidenza del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano,
ai Membri del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano,
dopo aver esaminato il verbale della seduta del Consiglio Provinciale n. 35 del 6 novembre 2024 (v.allegato), ho dovuto constatare una volta di più che la Presidenza delConsiglio della Provincia Autonoma di Bolzano sta evidentemente applicando due pesi e due misure.
Infatti, è la stessa Presidenza a confutare la risposta del Segretario Florian Zelger d.d. 6 novembre 2024 (v. allegato) alla mia richiesta di integrazione del verbale della seduta n. 34 del 5 novembre 2024 (v.allegato) e secondo la quale il verbale delle sedute del Consiglio Provinciale sarebbe un mero verbale dei risultati senza l’indicazione dei dettagli delle rispettive dichiarazioni.
Contrariamente alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Provinciale Arnold Schuler (cfr. pagina 9 del verbale n. 35 della seduta del Consiglio Provinciale d.d. 6.11.24) – e che costituivano la base per la votazione del Consiglio sul verbale della seduta n. 34 del 5 novembre 2024 – e cioè che i verbali del Consiglio Provinciale “contengono solo gli atti e le risoluzioni con il loro oggetto, i partecipanti e i risultati delle votazioni”,
nel verbale della seduta n. 35 del 6 novembre 2024 al PUNTO 7 dell’ordine del giorno è stato verbalizzato quanto segue:
“Il cons. Knoll interviene per fatto personale per precisare, in risposta ad una critica sollevata ieri dalla cons. Foppa, che il punto 8 della parte dispositiva della mozione non intende effettuare alcun richiamo all’ideologia fascista, ma solo sottolineare l’importanza di preservare la lingua delle popolazioni autoctone.” (allegato).
Questa parte del verbale nulla aggiunge a e nulla toglie dalla mozione presentata dal collega, ma è chiaramente frutto di un puro scambio di opinioni.
Non nego al collega Sven Knoll il diritto di far mettere a verbale questa replica ad una critica espressa da un altro membro del Consiglio, pretendo però – che se è questo il modo ci verbalizzare – venga messa a verbale anche la critica che io ho sollevato nella seduta del Consiglio Provinciale n. 34 d.d. 5 novembre 2024 alla conduzione palesemente non imparziale della seduta del Consiglio Provinciale da parte del Presidente del Consiglio Provinciale, Arnold Schuler. Perché riguarda diritti fondamentali istituzionale di un membro del Consiglio Provinciale, come la libertà di espressione, il diritto di replica e di utilizzo del pieno tempo previsto per la replica.
Inoltre, è incomprensibile come il Consiglio Provinciale abbia potuto votare il verbale della seduta n. 34del 5 novembre 2024 senza che venisse letta la mia richiesta di integrazione del verbale indirizzata al Presidente del Consiglio Provinciale.Pertanto esprimo perplessità anche rispetto all’operato dei membri del Consiglio Provinciale che (con un’unica eccezione) evidentemente non hanno visto alcun problema nel votare il verbale della seduta n. 34 del 5 Novembre 2024 senza avere la necessaria base informativa per poterlo fare.
Concludendo ribadisco che come Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano non accetterò che le sedute del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano vengano condotte in modo evidentemente parziale anziché imparziale.
Nella seduta n. 35 del 6 novembre 2024, il Presidente del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano Arnold Schuler ha dimostrato una volta di più di non assumere una posizione neutrale in qualità di Presidente del Consiglio nella direzione delle sedute del Consiglio, tralasciando di leggere il contenuto della mia richiesta di integrazione al verbale della seduta n. 24 del 5 novembre 2024 e dichiarando in seduta prima della votazione un principio di verbalizzazione che lui stesso e l’intera Presidenza del Consiglio hanno poi palesemente disatteso nel verbalizzazione della stessa seduta!
E questo corrisponde ad una graveviolazione dei suoi obblighi istituzionali da Presidente del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano.
In attesa di un chiarimento urgente in merito all’evidente applicazione di due pesi e due misure nella verbalizzazione delle sedute del Consiglio Provinciale – a seconda che l’obiezione piaccia o meno al Presidente del Consiglio Provinciale e ai suoi colleghi di partito
Il governo della Provincia Autonoma di Bolzano contrario alla revisione critica delle misure Covid – continua a negare persino fatti istituzionalmente confermati
Il Governo provinciale dell’Alto Adige – in primis l’Assessore responsabile della salute degli altoatesini/sudtirolesi Hubert Messner – non ha alcuna intenzione di provvedere ad una revisione critica delle misure pandemiche, revisione che è – invece – essenziale per il futuro. E questo nonostante una promessa – seppur poco convincente – nel programma di governo.
L’assessore Hubert Messner continua a sostenere che i cosiddetti “vaccini” Covid-19 sarebbero stati autorizzati per la prevenzione dell’infezione virale e quindi per l’inibizione della trasmissione del virus! Da ultimo, rispondendo ad una delle mie interrogazioni, che evidentemente danno fastidio alla Giunta provinciale, in Aula del Consiglio Provinciale lo scorso 5 Novembre 2024.
Riguardava, tra le altre, la mia interrogazione sui motivi per i quali il Governo provinciale dell’Alto Adige non ha concesso (come confermato dall’Assessore competente Ulli Mair) agli inquilini “non-vaccinati” contro il Covid-19 di un appartamento dell’IPES (Istituto Provinciale dell’Edilizia Sociale) – che si trovano in difficoltà finanziari< a causa della sospensione dal lavoro senza retribuzione per tanti mesi – la riduzione dell’affitto sociale a cui per legge provinciale hanno diritto tutti coloro che si trovano in difficoltà economiche senza colpa, nonchè sui motivi per i quali a questi inquilini poi è stato addirittura disdetto dall’IPES il contratto di affitto.
Nella sua risposta alla mia interrogazione, l’Assessore Hubert Messner ha ripetuto una volta di più la gravissima disinformazione – diffusa dai politici sin dalla fine del dicembre 2020 – e secondo la quale i cosiddetti “vaccini” Covid-19 sarebbero stati autorizzati per la prevenzione dell’infezione virale e quindi per l’inibizione della trasmissione virale – e che quindi non vi sarebbe stato alcun uso off-label (cioè al di fuori dall’indicazione terapeutica del “vaccino”) sui cittadini obbligati a vaccinarsi ai fini della prevenzione del contagio con il virus SARS-CoV-2.
E ciò nonostante il fatto che il contrario emergesse in modo inequivocabile sin dall’inizio dai documenti di autorizzazione all’immissione in commercio e ora viene confermato anche da tribunali italiani!
Poiché anche l’Agenzia Europea del farmaco (EMA) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) hanno ripetutamente ed esplicitamente confermato che i cosiddetti “vaccini” Covid-19 non sono mai stati autorizzati per la prevenzione del contagio virale, ci possono essere solo due ragioni per la diffusione di falsità da parte dell’Assessore Messner: o l’Assessore Messner non è in grado di leggere i documenti ufficiali di autorizzazione dei farmaci ed è affetto da una dissonanza cognitiva persino rispetto a conferme esplicite da parte dell’EMA e dell’AIFA, oppure sta cercando di coprire il proprio irresponsabile operato degli ultimi anni, continuando a diffondere una eclatante disinformazione.
Entrambe le situazioni sono inaccettabili per un medico, ex primario e ora Assessore alla Salute.
Va ricordato che Hubert Messner si dichiarò favorevole pure alla “vaccinazione” Covid-19 dei bambini al fine di una presunta “immunità di gregge”!
È evidente che Hubert Messner è incorso in una enorme responsabilità personale per aver consigliato il trattamento di bambini e adolescenti con sostanze sperimentali pericolose (miocardite, morte indicati tra i possibili effetti collaterali anche nel foglietto illustrativo!) e che non sono mai state autorizzate allo scopo di inibire la trasmissione del virus, come invece da lui ancora oggi sostenuto!
E ovviamente tenta di sottrarsi a questa grave responsabilità negando pure l’innegabile!
Che Hubert Messner – che ha voluto e lanciato, con una campagna di gravissima disinformazione istituzionale della popolazione, l’applicazione a tappeto in Alto Adige dell’anticorpo monoclonale Nirsevimab Beyfortus su tutti i neonati – nonostante la raccomandazione contraria dell’Istituto Superiore della Sanità e dei dati spaventosi dello studio clinico del produttore AstraZeneca (più decessi nel gruppo dei neonati trattati con Beyfortus rispetto al gruppo placebo a causa del rischio di trombosi!) – è inaccettabile, anzi pericoloso, come consigliere provinciale responsabile della salute dei cittadini altoatesini, è evidente!
Ma in un governo provinciale che intende “revisionare” le misure Covid, semplicemente incaricando l’EURAC con uno studio socio-scientifico, Hubert Messner si inserisce ovviamente alla perfezione.
L’EURAC ha un chiaro conflitto di interessi con i cittadini dell’Alto Adige/Sudtirolo, portatori del diritto ad un’indagine trasparente e imparziale sulle misure Covid.
Tra i 20 membri dell’EURAC si trovano la Provincia Autonoma di Bolzano, la Regione Autonoma Trentino-Alto Adige, i grandi Comuni altoatesini Bolzano, Bressanone e Merano – tutti responsabili di lockdown privi di evidenza scientifica e gravemente dannosi per la salute ed economia, dell’obbligo dell’uso della mascherina, dell’abuso dei tamponi, della discriminazione di “non-vaccinati” ecc. –nonché la più grande impresa nel campo dei media altoatesini, che – come tutti i media (con pochissime eccezioni) – ha partecipato attivamente alla disinformazione della popolazione sulle misure Covid.
Evidentemente si continua con la grave disinformazione e l’inganno della popolazione. E tutto questo con i soldi delle tasse e imposte pagate dai cittadini!
E se io, nella mia funzione istituzionale di membro del Consiglio Provinciale, contesto pubblicamente nel Consiglio Provinciale la diffusione di informazioni evidentemente false, il Presidente del Consiglio Provinciale Arnold Schuler mi toglie la parola e minaccia la mia espulsione dall’aula (tra gli applausi dal banco del Governo e dei Verdi).
Arnold Schuler evidentemente non agisce come Presidente del Consiglio Provinciale, ma invece come appartenente alla Südtiroler Volkspartei e come ex Assessore alla Protezione Civile durante la cosiddetta pandemia, e quindi in un netto e grave conflitto di interessi con i cittadini, che hanno diritto alla verità e alla trasparenza.
Se dipendesse dal governo altoatesino e da alcuni partiti di opposizione, la popolazione altoatesina non verrebbe mai messa a conoscenza della verità sulle gravissime violazioni di legge commesse negli ultimi quasi 5 anni non soltanto dagli organi statali, ma anche dal governo provinciale, i Comuni, l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige e altri organi amministrativi locali.
Ma il governo provinciale altoatesino non può più nascondere la verità, perché
la Provincia Autonoma di Bolzano non è immune alla Verità e non è certo autonoma rispetto alla Verità!
E servirà poco l’annuncio dell’Assessore Hubert Messner di non voler rispondere più alle mie interrogazioni, perché evidentemente teme lo smascheramento in seduta pubblica del Consiglio Provinciale delle falsità da lui propagandate.
Evidentemente Hubert Messner non è neanche consapevole del fatto che da Assessore è obbligato a rispondere alle chiare interrogazioni di un membro del Consiglio Provinciale eletto dai cittadini!
E, dunque, sono curiosa di vedere quando e con quale contenuto Hubert Messner risponderà alle mie due interrogazioni allo stato rimaste senza risposta e che dovranno, per normativa del Consiglio Provinciale, avere una risposta completa entro e non oltre il 15 Novembre:
in allegato trovate l’istanza d’urgenza – inviata ieri al Ministro della Salute Schillaci, al Presidente del Governo Giorgia Meloni e ai responsabili del Ministero della Salute, dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e dell’Istituto Superiore della Sanità (ISS) – e con la quale, in qualità di procuratore speciale di genitori altoatesini, i cui figli sono stati esclusi dalla scuola dell’infanzia, e di Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano, e quindi ai sensi dell’art. 48/bisDPR 670 del 31 agosto 1972 anche in rappresentanzadella Provincia AutonomadiBolzano, chiedo l’urgente sospensione dell’obbligo vaccinale pediatrico.
L’obbligo vaccinale pediatrico era stato introdotto nel 2017 con la cosiddetta legge Lorenzin e prevede l’inoculo obbligatorio di 10 vaccini.
Sulla base di F.O.I.A. (richieste di ostensione ex Legge 241/1990) presentate da genitori altoatesini all’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, sappiamo che in Alto Adige, ai fini dell’adempimento dell’obbligo di vaccinazione pediatrico, vengono utilizzati il vaccino esavalente Hexyon della Sanofi Pasteur Europe e il vaccino quadrivalente Proquad della Merck Sharp & Dohme.
Dopo aver esaminato la documentazione istituzionale ufficiale dell’autorizzazione centralizzata a livello euro-unionale da parte della Commissione Europea, abbiamo scoperto che l’efficacia e sicurezza di questi vaccini multivalenti non sono stati studiati e confermati in studi clinici.
Lo stesso vale per tutti i vaccini pediatrici.
Inoltre, la decisione di autorizzazione della Commissione europea e le corrispondenti determine dell’AIFA richiedono espressamente una prescrizione medica per l’iniezione di queste sostanze.
La prescrizione medica non può mai essere sostituita da un piano di vaccinazione nazionale deciso a livello politico.
È chiaro che non può esistere una vaccinazione obbligatoria con sostanze di fatto sperimentali e che l’esclusione dei bambini non vaccinati dalle scuole materne e dalle strutture di assistenza alla prima infanzia è discriminatoria eviola tutta una serie di principi costituzionali.
I dettagli, compreso i link ai documenti di autorizzazione istituzionali, sono riportati nell’istanza d’urgenza qui allegata.
L’unica reazione accettabile è l’immediata sospensione della vaccinazione obbligatoria dei bambini e l’immediata ammissione dei bambini “non in regola con il piano vaccinale nazionale” agli asili e alle strutture di assistenza alla prima infanzia.
Qualsiasi altra opzione equivarrebbe nell’ insistere in un operato gravemente anticostituzionale (violazione della dignità umana dei bambini, del diritto al lavoro dei genitori, ecc.).
Sono convinta che se i genitori sapessero cosa viene iniettato ai loro figli, difficilmente li esporrebbero a questa roulette russa.
Vista la palese situazione, la richiesta di sospensione immediata che ho notificato ieri ai responsabili del Governo, avrebbe dovuto essere presentata dall’Assessore alla Sanità e dal Governatore della Provincia Autonoma di Bolzano.
NON C’È DEMOCRAZIA SENZA LIBERTÀ DI INFORMAZIONE E DI OPINIONE
Il presupposto indispensabile per un processo decisionale trasparente e realmente democratico è la libertà di informazione e di opinione. Questo vale sia per la democrazia rappresentativa che per la democrazia diretta.
Una democrazia fittizia è caratterizzata, tra l’altro, dal fatto che i risultati delle votazioni sono ottenuti attraverso la manipolazione sistematica dell’opinione pubblica.
Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una brutale censura commissionata da governi statali e organizzazioni sovranazionali, sia pubbliche che para-pubbliche, come p.e. l’Unione Europea e l’OMS, censura che continua a tutt’oggi.
La recente ammissione di Mark Zuckerberg, in una lettera al Congresso degli Stati Uniti, di aver praticato una sistematica censura sulle sue “piattaforme e reti sociali” (come Facebook, Instagram ecc.) per conto dell’amministrazione Biden-Harris (ovvero per conto dell’OMS e, in Europa, anche della Commissione Europea) è la conferma che viviamo nell’era della censura e di una democrazia fasulla.
I media di sistema sono quasi completamente mutati in strumenti di censura e manipolazione centralizzata “dipendenti” da poche “agenzie di stampa”.
Vera Democrazia sarà possibile solo dopo il ripristino della libertà di informazione e di opinione.
Gli strumenti di democrazia diretta, in un contesto di censura sistematica, rischiano di diventare gli strumenti preferiti di poteri autoritari. Perché se si disinforma il popolo, si può “tranquillamente” concedergli che decida “presuntivamente in modo autonomo”, ma in realtà contro i propri interessi “censurati”.
Al più tardi dopo la pubblicazione dei protocolli dell’organo germanico di consulenza sanitaria del governo Robert Koch Institut (paragonabile all’Istituto Superiore della Sanità) e di tutta la corrispondenza tra il RKI e i responsabili politici germanici sulle cosiddette misure pandemiche (misure che purtroppo sono state prese a modello dal nostro governo provinciale), dovrebbe essere chiaro a tutti che dobbiamo innanzitutto difendere la garanzia della libertà di informazione, della libertà di opinione e della libertà scientifica.
Sono favorevole all’ampliamento degli strumenti di Democrazia Diretta in Alto Adige/Sudtirolo, ma solo a condizione che il Consiglio Provinciale innanzitutto, e anche nelle premesse delle rispettive proposte di legge provinciale, senza se e senza ma, prenda una posizione chiara e netta contro qualsiasi forma di censura e dichiari la libertà di informazione e di opinione essere il presupposto indispensabile per una vera Democrazia.
Avv. DDr Renate Holzeisen
Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano – Gruppo Consiliare VITA
Critiche e contestazioni al sistema dell’OMS e alla rapida espansione delle sue competenze. Intervento dell’avvocato DDr. Renate Holzeisen il 13 settembre 2023 a Strasburgo (Parlamento UE) con introduzione dell’avvocato Kruse.
Ill.mo Sig. Mario DRAGHI – Presidente del Consiglio
Ill.mo Sig. Ministro Prof. Patrizio BIANCHI – Ministero dell’Istruzione
Ill.mo Sig. Ministro On. Roberto SPERANZA – Ministero della Salute
Direzioni Generali del Ministero dell’Istruzione
Ill.ma Sig.ra Ministro Maria Cristina MESSA – Ministero dell’Università e ricerca
a mezzo email
nei confronti di:
Fratelli d’Italia
Partito Democratico
Movimento 5 Stelle
Lega
Forza Italia
Azione
Più Europa
Sinistra Unita
Italia Viva
L’inizio dell’anno scolastico è stato segnato non dalla fine delle restrizioni previste dall’art. 3 del decreto-legge 52/2021 ma da una loro ripresa in altra e subdola forma mediante il ricorso a circolari, vademecum ed altri simili atti privi di ogni e qualsiasi valore legislativo e forza cogente.
La Confederazione Legale per i Diritti dell’Uomo fa presente, invitando le istituzioni in indirizzo a prenderne doverosamente atto:
che le restrizioni in ambito scolastico sono cessate con la fine dell’anno scolastico 2021/2022 ai sensi e per gli effetti dell’art. 3 del decreto-legge 52/2021;
che l’unica disciplina rimasta in vigore è quella dell’auto-sorveglianza contenuta nell’art. 10 bis del medesimo decreto-legge 52/2021 che richiede, ai fini dell’imposizione dell’isolamento, l’accertamento della malattia Covid-19 e un provvedimento dell’autorità sanitaria, cioè del sindaco;
che l’obbligo di indossare la mascherina FFP2 previsto in capo ai contatti stretti dei soggetti accertati positivi alla malattia Covid-19 – in disparte la sua incostituzionalità per la palese violazione del principio del rispetto della persona umana – non può riguardare gli alunni che abbiano semplicemente manifestato dei lievi sintomi (tosse, cefalea) in mancanza di qualsiasi altra indicazione di messa a rischio degli altri allievi, né tanto meno gli alunni sani che hanno solo la sfortuna di essere in classe con il soggetto con qualche sintomo o positivo, salva ovviamente la facoltà lasciata al singolo di indossare le mascherine laddove lo volesse;
che inoltre l’uso prolungato delle mascherine è documentalmente connesso a gravi rischi per la salute, ben più gravi di quelli, blandi ed irrilevanti per i più giovani, del contagio con sindromi influenzali, comunque denominate;
che costringere un bambino o un adolescente all’uso prolungato di una mascherina FFP2 integra le fattispecie penali dell’abuso dei mezzi di correzione, dei maltrattamenti e, nei casi più gravi, di tortura soprattutto in considerazione del fatto che non vi è alcun dato scientifico che provi la loro utilità ed efficacia al fine di limitare o impedire il contagio col virus SARS-CoV-2;
che siffatte misure appaiono illogiche, immotivate e contraddittorie in considerazione che in altri contesti potenzialmente più a rischio delle scuole come trasporti, manifestazioni sportive ed artistiche al chiuso non vige più alcun obbligo di indossare mascherine;
che, infine, le istituzioni scolastiche sono sprovviste di alcun potere atto ad imporre l’utilizzo delle mascherine e a disporre l’allontanamento del personale e degli alunni che si rifiutino di indossarle;
Tutto ciò premesso, la Confederazione Legale per i Diritti dell’Uomo
INVITA E DIFFIDA
le istituzioni universitarie e scolastiche di ogni ordine e grado, il Governo in carica ed i partiti che saranno presenti in Parlamento a seguito dalle recenti elezioni, tutti come in indirizzo, a voler immediatamente revocare ogni restrizione imposta agli alunni all’interno delle scuole ed università in quanto illegittima, illegale e tale da determinare danni gravissimi ed irreparabili alla popolazione scolastica.
Con riserva di denunciare i responsabili alla competente magistratura penale.
La lotta legale a tutela della salute e vita dell’intera popolazione e delle generazioni future:
Il 7 settembre 2022 è stato presentato dall’Avv.DDr. Renate Holzeisen ricorso con istanza cautelare al TAR del Lazio (R.Holzeisen ricorso con istanza cautelare) avverso il silenzio diniego da parte delle responsabili autorità italiane (Ministero della Salute, AIFA e Istituto Superiore della Sanità) della richiesta ostensione (CHD Avv. R. Holzeisen Istanza di ostensione 22.07.22) della documentazione relativa alle sperimentazioni in punto genotossicità, cancerogenicità e mutagenicità dei cosiddetti “vaccini-Covid-19” a mRNA (vedi qui CHD Avv. R. Holzeisen Istanza di ostensione 22.07.22 presentata dall’Avv.DDr. Renate Holzeisen in proprio e quale membro del Direttivo di Children’s Health Defense Europe).
La legge farmacologica europea (vedi per i dettagli sia l’istanza di ostensione, sia il ricorso al TAR) prevede che vengano categoricamente fatte prima dell’immissione sul mercato queste sperimentazioni. Invece, nel caso dei cosiddetti “vaccini”-Covid-19 queste fondamentali sperimentazioni non sono state fatte. E, dunque, l’intera popolazione dal 27.12.2020 è esposta ad un enorme rischio per la propria salute e vita.
Trovate qui (Scientific Report) la relazione scientifica che ricapitola le conoscenze scientifiche (tutte citate) dei rischi collegati a prodotti di questo genere e che è stata allegata al ricorso.
L’informazione sugli ulteriori sviluppi di questa importante ed urgente azione legale la troverete anche qui sul sito.
Confederazione Legale per i Diritti dell’Uomo, associazione di natura forense, inoltra in allegato il proprio Manifesto per la moratoria dell’obbligo vaccinale anti-Covid-19, redatto e sottoscritto dai soci fondatori della medesima, al quale hanno spontaneamente aderito 167.221 cittadini italiani, i cui nominativi sono pure elencati in allegato.
Noi, Avvocati di Confederazione Legale, unitamente ai firmatari del Manifesto sollecitiamo la S.V. ad adoperarsi, per quanto nella propria competenza, affinché ogni obbligo vaccinale anti-Covid-19 venga al più presto sospeso nei confronti di tutti i destinatari.
È ormai sotto gli occhi di tutti come i trattamenti farmacologici sperimentali proposti ed imposti non siano efficaci nel contrasto alla diffusione del contagio, a fronte di profili di sicurezza del tutto inadeguati.
Dalla pronuncia dell’ordinanza del C.G.A. della Regione Sicilia, che ha sollevato la questione di legittimità costituzionale dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario – cui, ancora oggi, si nega vergognosamente il diritto costituzionale al lavoro ed allo stipendio, in caso di inottemperanza – non è passato giorno senza che venissero pubblicati articoli, documenti e studi scientifici che hanno progressivamente evidenziato il deficit di efficacia e di sicurezza dei prodotti inoculati.
Ci preme segnalare la presenza, tra questi, anche di documenti interni delle case farmaceutiche produttrici, portanti significative ammissioni circa l’insicurezza dei preparati.
Al contempo, la Magistratura ordinaria – da ultimo il Tribunale di Padova – ha infine denunciato, oltre al profilo dell’insicurezza, anche quello della radicale inadeguatezza degli strumenti utilizzati rispetto al fine dichiarato della legislazione, ossia la prevenzione dal contagio e la protezione dei cd. soggetti fragili. Inoltre, il Tribunale di Padova ha giustamente messo in luce la mancanza di proporzionalità delle misure adottate dal legislatore rispetto allo scopo proposto.
Gli argomenti in base ai quali Confederazione Legale ha promosso la presente iniziativa sono compendiati nella relazione allegata, ricognitiva delle ragioni scientifiche e giuridiche che impongono un immediato ripensamento della legislazione in parola.
Poiché in progresso di tempo non potrà che evidenziarsi ulteriormente la fallacia dei presupposti su cui poggiano gli obblighi, già oggi lampante a chiunque non rifiuti di vederla, è necessario agire con urgenza affinché, quantomeno, ogni cittadino possa da subito determinarsi rispetto alla vaccinazione in piena libertà, senza alcun condizionamento di natura economica e sociale.
La verità emerge col tempo, ma quanto noto già oggi è più che sufficiente perché domani non si possa invocare una pretesa buona fede, facendosi scudo di una ignoranza, a questo punto, colpevole.
Non attivarsi ora per la sospensione degli obblighi vaccinali significa rendersi corresponsabili, in piena consapevolezza, dei gravissimi danni subiti e subendi da coloro che saranno ancora costretti od indotti a vaccinarsi o che, non intendendo comunque farlo, vengono ingiustamente penalizzati.
È intenzione di Confederazione Legale porre in essere ogni iniziativa affinché tali corresponsabilità possano essere accertate in tutte le sedi competenti e sanzionate a norma di legge, e perché nessun soggetto danneggiato rimanga privo del dovuto ristoro, secondo i princìpi cardine dello stato di diritto.