Condivido la preoccupazione dell’ex Senatore Oskar Peterlini riguardo all’adeguamento tacito dello Statuto Speciale per il Trentino-Alto Adige/Südtirol alla riforma della Costituzione italiana del 2001.
La mia preoccupazione, tuttavia, riguarda anche l’ancoraggio esplicito nello Statuto Speciale per il Trentino-Alto Adige/Südtirol della necessità di rispettare i vincoli derivanti dall’ordinamento giuridico dell’Unione europea.
Perché in questo modo la Provincia di Bolzano e la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol non avranno più alcuna possibilità di opporsi ad un trasferimento incostituzionale all’Unione Europea di competenze della Repubblica Italiana, nonché al conseguente smantellamento della nostra Autonomia.
Una tale rinuncia incostituzionale a competenze spettanti allo Stato membro Italia è avvenuta, p.e., nel novembre 2022 nel settore della politica sanitaria ed economica.
L’introduzione nella politica della Salute Pubblica del nefasto concetto di “One Health” – insieme all’inclusione nel concetto di Salute Pubblica della questione del clima, completamente politicizzata e trattata lontano dall’evidenza scientifica – con la esplicita previsione dell’OMS, controllata in modo determinante dall’industria farmaceutica, quale istituzione di assoluto riferimento, nonché dell’obbligo per gli Stati membri di combattere la cosiddetta disinformazione (cioè dell’obbligo di censurare le opinioni critiche rispetto alle misure di politica sanitaria e, dunque, climatica), comportano enormi pericoli di decisioni/misure autoritarie prese/adottate a livello centrale dell’UE.
A causa dello sviluppo autoritario in generale, della politica economica suicida e bellicista dell’Unione Europea e del conseguente probabile ulteriore sviluppo centralistico dell’ordinamento giuridico dell’UE, questa modifica corrisponde ad un prevedibile smantellamento a rate dell’Autonomia dell’Alto Adige/Südtirol e della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol.
Coloro che sostengono che la riforma sia un successo, perché per la competenza legislativa della Provincia di Bolzano e della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol viene meno l’obbligo al rispetto delle norme fondamentali delle riforme economico-sociali della Repubblica Italiana, trascurano completamente il fatto che l’ancoraggio esplicito nello Statuto di Autonomia, molto più ampio e pericoloso, della necessità di rispettare i “vincoliderivanti dall’ordinamento giuridico dell’Unione europea” porterà allo smantellamento continuo a rate dello Statuto Speciale.
Proprio per questo motivo esprimerò un voto contrario alla riforma.
RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen
Abgeordnete zum Südtiroler Landtag – Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano
La Corte Costituzionale ha già dichiarato ripetutamente che le Regioni e le Province a statuto speciale non hanno competenza legislativa in materia di profilassi internazionale (che include misure per combattere una pandemia); vedi Corte Costituzionale sent. n. 37/2021 riguardante la Regione Autonoma Valle d’Aosta, sent. n. 164/2022 e n. 50/2024, entrambi riguardanti l’Alto Adige/Sudtirolo). La Corte Costituzionale ha inoltre chiarito che, anche se l’ente territoriale autonomo non fa altro che fare un copia e incolla alla lettera della disposizione nazionale, non spetta all’ente territoriale autonomo agire in modo legislativo e sanzionatorio.
Ma è esattamente ciò che hanno fatto il Consiglio provinciale dell’Alto Adige con la Legge provinciale n. 4 del 2020 e il Governatore dell’Alto Adige/Sudtirolo con l’Ordinanza n. 20 del 23 aprile 2021, e senza che avessero alcuna competenza in materia, hanno previsto una multa da € 400 a € 1.000 euro per chi non indossava la mascherina all’aperto, che è stata poi senza la necessaria competenza inflitta e in parte già riscossa dalla Segreteria generale della Provincia Autonoma di Bolzano.
A causa di questa situazione, il Tribunale di Bolzano ha sollevato questione di legittimità costituzionale della legge provinciale n. 4/2020, in particolare per quanto riguarda il divieto di indossare la mascherina all’aperto e la relativa sanzione inflitta dalla Segreteria della Provincia Autonoma di Bolzano. L’udienza in Corte Costituzionale si terrà il 10 giugno 2024.
A parte la chiara mancanza di competenza della Provincia Autonoma di Bolzano nell’infliggere e incassare sanzioni in questo settore, l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto è privo di qualsiasi evidenza scientifica, come confermato da tempo, tra gli altri, dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e Chirurghi (FNOMCEO) sul suo sito web, dal ministro tedesco della salute Karl Lauterbach e da metastudi pubblicati dal rinomato Istituto Cochrane, nonché dai verbali del Robert Koch Institut (corrisponde al ns. ISS) resi pubblici.
Ciò significa che la ProvinciaAutonoma di Bolzano, senza alcuna competenza e in violazione del principio di ragionevolezza e proporzionalità, che deve essere sempre rispettato quando si limitano i diritti e le libertà fondamentali, ha abusato della sua autorità, infliggendo e incassando – arricchendosi indebitamente – sanzioni ai cittadini altoatesini che, legittimamente, non indossavano la mascherina all’aperto.
Infatti, semmai, queste sanzioni avrebbero potuto essere imposte solo dal prefetto e riscosse dallo Stato.
Anche se tra soli due mesi (10 giugno 2025) la Corte Costituzionale si pronuncerà specificamente in merito alle sanzioni inflitte dalla Segreteria della Provincia Autonoma di Bolzano per il mancato utilizzo della mascherina all’aperto, il Governatore ossia la Giunta Provinciale ha sollecitato espressamente la Alto Adige Servizio Riscossioni S.p.A. a procedere con urgenza alla riscossionedelle sanzioni.
Ciò significa che ai cittadini altoatesini viene intimato, con minaccia di esecuzione forzata, il pagamento di una multa che è stata imposta senza alcuna competenza dalla Provincia Autonoma di Bolzano e il cui incasso non spetta alla Provincia Autonoma di Bolzano (arricchimento indebito).
Con la mia mozione, come sempre istituzionalmente documentata e bilingue, ho chiesto ai membri del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano di voler obbligare la Giunta Provinciale ad annullare le sanzioni imposte in netta violazione della Costituzione, o almeno a sospendere la riscossione di tali sanzioni fino alla decisione della Corte costituzionale:
La mia mozione di annullamento delle sanzioni incostituzionali è stata approvata solo dai seguenti gruppi consiliari: VITA, WIR BÜRGER-NOI CITTADINI- …, JWA, SÜDTIROLER FREIHEIT, FREIE FRAKTION
La mia richiesta di sospendere la riscossione fino alla decisione della Corte costituzionale a giugno è stata approvata solo dai seguenti gruppi consiliari: VITA, WIR BÜRGER-NOI CITTADINI …, JWA, SÜDTIROLER FREIHEIT, TEAM K.
Contro la mia richiesta di annullamento delle sanzioni inflitte in modo incostituzionale hanno votato: SVP, FREIHEITLICHE, PD, FdI (Marco Galateo), LISTA CIVICA, GRÜNE, TEAM K.
Non ha votato Anna Scarafoni di FdI
Contro la mia richiesta di sospendere la riscossione fino alla decisione della Corte costituzionale, e quindi per una ripetizione della grave violazione della Costituzione e dei Diritti Fondamentali dei cittadini altoatesini, hanno votato: SVP, FREIHEITLICHE, PD, FdI (Marco Galateo), LISTA CIVICA.
Si sono astenuti i seguenti gruppi consiliari: VERDI e Anna Scarafoni di FdI.
Vedi in allegato il voto per appello nominale rispetto alle due separate votazioni.
Assolutamente contraddittoria rispetto alle ormai definitivamente inaffidabili sue dichiarazioni d’intento è una volta di più la posizione di FdI (Marco Galateo).
Questa volta non solo Galateo si è opposto, una volta di più, alla concreta revisione e al ripristino della legalità nel settore delle cosiddette“misure anti-coronavirus” nonché alla concreta tutela dei cittadini contro misure autoritarie anticostituzionali, ma ha con il suo voto in perfetta sintonia con SVP & Co. persino contribuito alla violazione (da parte della Provincia Autonoma di Bolzano) della esclusiva competenza legislativa e sanzionatoria statale che, secondo la Corte Costituzionale, spetta chiaramente ed esclusivamente allo Stato nel campo della profilassi internazionale.
Per me da avvocato è chiaro che tutte le sanzioni che la Provincia Autonoma di Bolzano fa incassare dalla Alto Adige Riscossioni S.p.A. in difetto assoluto di competenza, costituisce un arricchimento indebito e gravemente abusivo della Provincia Autonoma di Bolzano, con responsabilità personale dei funzionari che agiscono in tal senso (Governatore della Provincia, Membri della Giunta, Membri del Consiglio Provinciale che hanno votato contro la sospensione della riscossione e i responsabili di Riscossione Alto Adige S.p.A.).
Nella trasmissione di ieri della Tavola Rotonda (“Am Runden Tisch”) della RAI Südtirol in lingua tedesca, l’Assessore Provinciale altoatesino per l’istruzione e la cultura tedesca Philipp Achammer ha dichiarato testualmente quanto segue: “Abbiamo un massiccio aumento dei disturbi dello spettro autistico … a prescindere dal motivo … nessuno riesce più a tenere il passo con la necessità di personale di supporto”.
Nell’ambito dell’audizione dei rappresentanti delle scuole dell’infanzia e della primaria e secondaria istruzione di tutti i tre i gruppi linguistici, che noi membri della prima commissione legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano abbiamo condotto nell’autunno dello scorso anno, ci è stato comunicato che in Alto Adige su 76 bambini ce n’è uno (1) autistico e che l’aumento è continuo.
Poiché molto spesso viene obiettato che il forte aumento del tasso di autismo non corrisponderebbe alla realtà, ma sarebbe dovuto esclusivamente a nuovi criteri diagnostici, ho approfittato dell’audizione per porre la domanda concreta a coloro che lavorano da decenni nel sistema dell’istruzione, se vedono un effettivo aumento dei disturbi dello spettro autistico o se l’aumento segnalato dipende solo da una diversa pratica diagnostica. All’unanimità, nell’aula del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano, tutti gli invitati rappresentanti delle scuole dell’infanzia e della prima e secondaria istruzione di tutti i tre i gruppi linguistici ci hanno confermato che il massiccio aumento corrisponde a una situazione reale.
Ciò significa che abbiamo a che fare con una situazione di emergenza ossia di necessità di protezione civile che deve essere oggetto di una discussione aperta e intensa ogni giorno nella scienza, nella politica, nei media e quindi nella società nel suo complesso, senza essere ostacolata dalla censura.
Ma poiché l’identificazione delle cause è coperta da enormi tabù, e il cosiddetto “elefante nella stanza” viene deliberatamente ignorato – secondo il motto “Non può essere ciò che non deve essere!”– questa situazione estremamente minacciosa che riguarda la nostra società in generale, viene per lo più repressa nel discorso pubblico in una sorta di OMERTÀ, e solo quando i responsabili si trovano in difficoltà nel fornire spiegazioni, come ieri l’Assessore altoatesino per l’istruzione in lingua tedesca, viene comunicata la drammatica realtà.
Per tutti i vaccini pediatrici autorizzati in via centralizzata dalla Commissione Europea (ormai vengono utilizzati solo vaccini multivalenti) vale che la loro sicurezza ed efficacia non è mai stata accertata in studi clinici con veri gruppi di controllo. Gli adiuvanti in essi contenuti, come l’alluminio, superano la barriera emato-encefalica, che non è ancora sviluppata all’età dell’infanzia, tanto meno nei neonati e nei bambini della prima infanzia.
Anche da noi si sostiene insistentemente che sarebbe stato dimostrato che non esiste alcuna connessione tra l’autismo e i vaccini pediatrici. È vero il contrario.
Vengono continuamente pubblicati studi peer-reviewed che mostrano una chiara connessione, vedi ad esempio questo studio, pubblicato alla fine di gennaio 2025:
I vaccini pediatrici attualmente utilizzati anche in Alto Adige/Sudtirolo non sono mai stati testati in punto sicurezza con veri gruppi di controllo, un fatto che, tra l’altro, l’Assessore altoatesino alla salute H. Messner ha già ammesso pubblicamente in seguito alle mie rispettive interrogazioni in Consiglio provinciale.
La farmacocinetica dei vaccini pediatrici non è stata affatto testata: cioè non è mai stato verificato come queste sostanze, che contengono adiuvanti come l’alluminio, che è notoriamente altamente tossico e può causare gravi danni neurologici, si distribuiscono nel corpo e dove rimangono.
I pochi studi clinici con non veri gruppi di controllo (perché il cosiddetto “gruppo di controllo” riceve un altro vaccino che non è stato testato a sua volta oppure una sostanza che contiene comunque gli adiuvanti) sono stati per lo più condotti solo su neonati e bambini piccoli fino a 24 mesi di età in America Latina, Africa e Asia. Anche questo dovrebbe farci riflettere, perché i bambini di questa età non sono in grado di esprimere i disturbi che si manifestano dopo la vaccinazione, o non si nota subito ossia facilmente se un bambino, che non è ancora (molto) avanzato nello sviluppo del linguaggio e del movimento, ne subisce un effetto collaterale.
Non mi stancherò mai di sottolineare la follia di una società che sacrifica i propri figli e il proprio futuro di una società autodeterminata sull’altare di un dogma vaccinale – costruito da decenni da una lobby che controlla le autorità del farmaco, la politica, la giustizia e i media, società che mostra un comportamento che nello studio della storia attribuiamo al Medioevo.
La scienza significherebbe verificare senza dogmi tutte le cause non definitivamente escluse. Ma questo è esattamente ciò che non avviene quando si parla di vaccinazione!
e così anche i paesi in cui non esiste l’obbligo di vaccinazione (come l’Austria) hanno ora un tasso di copertura vaccinale relativamente alto. Perché attraverso la censura sistematica e la richiesta alla politica e alla sanità di combattere la presunta disinformazione, nell’Unione Europea è stato installato un meccanismo autoritario.
E come ci ha spiegato ieri l’Assessore Achammer, anche i suoi colleghi del Tirolo del Nord e del Vorarlberg (Austria) sono confrontati con il massiccio aumento dei disturbi dello spettro autistico e, come lui, non riescono più a tenere il passo con la necessità di personale di supporto nelle scuole!
Siamo di fronte a un’emergenza di proporzioni tali da aver già raggiunto da tempo la dimensione di un allarme anche per la protezione civile, e mi chiedo per quanto tempo ancora i responsabili della politica, della sanità e dei media preferiranno sacrificare i propri figli e nipoti piuttosto che guardare in faccia la verità e “tirare finalmente il freno a mano”.
Ciò richiede innanzitutto il rispetto dell’obbligo di prescrizione medica dei vaccini pediatrici previsto nelle decisioni di autorizzazione della Commissione europea. Ciò significherebbe la immediata legalmente efficace disapplicazione del disumano obbligo vaccinale pediatrico in vigore in Italia.
Una mozione presentata da me a febbraio in Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano, documentata istituzionalmente, è stata purtroppo respinta a maggioranza non solo dai partiti di governo (SVP, Freiheitliche & Co.), ma anche dai grandi partiti di opposizione come il Team-K.
E così continua il trattamento dei nostri figli con prodotti vaccinali, la cui sicurezza non è mai stata confermata, ma che in studi peer-reviewed sono identificati come causa di autismo e altri danni neurologici.
E tutto ciò con l’uso massiccio di disinformazione e un ricatto disumano dei genitori (i bambini non vaccinati vengono esclusi senza pietà dagli asili nido, dai servizi di Tagesmutter e dalle scuole dell’infanzia!) … fino a quando ogni bambino avrà bisogno di un insegnante di sostegno e noi, come società nel suo insieme, non costituiremo più per quell’«élite» che beneficia palesemente di questo diabolico sviluppo, “il pericolo” di una popolazione capace di autodeterminarsi.
Consiglio a tutti che erano rimasti sospesi senza salario perché non “vaccinati” contro il Covid-19, di voler CON URGENZA interrompere la prescrizione dei crediti nei confronti del datore di lavoro per salario non pagato con una raccomandata/a.r. oppure pec sulla base della bozza che trovate qui in allegato.
Questo vale per tutti che non abbiano già pendente un processo del lavoro, con il quale hanno chiesto il pagamento dei crediti.
Denunce penali, azioni collettive che non riguardano specificamente i crediti dal lavoro nei confronti del datore di lavoro, non hanno interrotto il termine di prescrizione! Dunque, mandate la lettera adattata alla Vs. situazione con urgenza.
Consiglio di agire in giudizio solo quando la magistratura avrà deciso di accertare finalmente la cosiddetta “verità materiale” per poter applicare la legge. Allo stato il rischio processuale è ancora troppo alto vista la negazione di giustizia.
Dunque, si tratta di salvaguardare i propri crediti, interrompendo il decorso del termine di prescrizione.
Un nuovo studio peer-reviewed conferma ciò che gli esperti hanno spiegato fin dall’inizio: i nanolipidi iniettati con i cosiddetti “vaccini” Covid-19, in cui è racchiuso l’RNA modificato, superano facilmente la barriera placentare e raggiungono il feto entro un’ora, si accumulano nei suoi organi e sviluppa in modo incontrollato in tutte le cellule del feto la proteina spike, una tossina, che porta alla morte cellulare.
Questo spiega anche l’aumento dal 2021 nei paesi con un alto “tasso di copertura vaccinale” contro il Covid-19 degli aborti involontari, dei nati morti, delle malformazioni e dell’infertilità.
È difficile superare l’irresponsabilità dell’operato del Ministero della Salute e delle Aziende Sanitarie Locali, compresa l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che continuano a raccomandare alle donne incinte la cosiddetta “vaccinazione” contro il Covid-19!
Siamo di fronte a un’emergenza di protezione civile che richiede la sospensione immediata dell’uso di queste sostanze sperimentali, in particolare sulle donne in gravidanza!
La Provincia Autonoma di Bolzanoha la competenza primaria per la protezione civile! E la Provincia Autonoma è, come le Regioni, responsabile della selezione e dell’uso legittimo dei vaccini.
Per questo motivo, il 15 gennaio 2025 ho presentato una mozione per la delibera nel Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano per ottenere la urgente sospensione dell’applicazione dei cosiddetti “vaccini”-Covid-19 in particolare per le donne incinte.
Ma nonostante le mie informazioni dettagliate, la maggioranza dei membri del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano (compresa la cosiddetta opposizione, TEAM K, Verdi, PD) non ha ritenuto necessario sostenere la mia mozione!
Con la presente, faccio un appello pubblico alla coscienza dei responsabili della politica sanitaria nazionale e locale, nonché dei medici: sospendete immediatamente l’uso di queste iniezioni sperimentali basate su tecnica genetica e altamente dannose e inutili, a meno che non vogliate sostenere che l’utilità sta nella riduzione della popolazione!
RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen
Abgeordnete zum Südtiroler Landtag – Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano
Il Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano vota a maggioranza contro il rispetto delle norme di cautela imposte dal Diritto del Farmaco e contro la tutela della salute dei bambini
Il fatto che la maggioranza dei membri di organi legislativi voti contro il rispetto delle norme di cautela imposte dal Diritto del Farmaco e quindi contro la tutela della salute dei bambini, ci dimostra chiaramente quanto i cosiddetti “rappresentanti del popolo” siano “indottrinati” dalla lobby farmaceutica.
Ieri il Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano ha deliberato sulla mia mozione intesa ad obbligare il governo provinciale altoatesino:
a voler garantire, tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che i vaccini pediatrici non vengano applicati senza la dovuta prescrizione medica;
a voler garantire, tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che non vengano applicati sui bambini prodotti vaccinali “off label”, cioè su sottocategorie pediatriche, per le quali non sono stati autorizzati;
a voler garantire, tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che vengano applicati solo prodotti vaccinali pediatrici, per i quali sia l’efficacia, sia la sicurezza sono stati confermati in studi clinici con veri gruppi di controllo;
a voler garantire che i bambini, i cui genitori non hanno acconsentito all’applicazione di prodotti vaccinali in mancanza della necessaria prescrizione medica, non vengano considerati per questo motivo “non in regola con il piano nazionale vaccinale” e, dunque, non vengano esclusi dalle strutture della prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige;
a voler garantire che i bambini, i cui genitori non hanno acconsentito all’applicazione “off label” di prodotti vaccinali, non vengano considerati per questo motivo “non in regola con il piano vaccinale nazionale” e, dunque, non vengano esclusi dalle strutture della prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige;
a voler garantire che i bambini, i cui genitori non hanno acconsentito all’applicazione di prodotti vaccinali, la cui efficacia e sicurezza non sono stati confermati in studi clinici con veri gruppi di controllo, non vengano considerati per questo motivo “non in regola con il piano vaccinale nazionale” e, dunque, non vengano esclusi dalle strutture della prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige.
Sebbene la Commissione Europea abbia stabilito, in applicazione del Diritto del Farmaco euro-unionale (recepito in Italia) come condizione per l’uso dei vaccini pediatrici la PRESCRIZIONE MEDICA nelle rispettive decisioni di autorizzazione, i vaccini pediatrici vengono sistematicamente somministrati senza prescrizione medica.
Il piano nazionale di prevenzione vaccinale (10 vaccinazioni obbligatorie per i bambini) deciso da POLITICI e non da medici, non prevede prodotti vaccinali specifici e si riferisce ad una popolazione pediatrica anonima e non ad un bambino specifico. E quindi, contrariamente a quanto affermato dall’Assessore Messner, non può sostituire la prescrizione medica!
Una prescrizione medica deve essere rilasciata da un medico in relazione ad un determinato prodotto vaccinale pediatrico e ad un determinato bambino.
Deve essere garantito che il medico prescriva il prodotto vaccinale in base a scienza e coscienza, senza condizionamenti politici, e in considerazione alle nature, alle caratteristiche e al profilo efficacia/rischio dello specifico prodotto vaccinale pediatrico, e tenendo conto della situazione dello specifico bambino.
Ma è esattamente ciò che non accade!
Inoltre, l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige applica il vaccino esavalente HEXYON, autorizzato dalla Commissione Europea solo per i bambini fino all’età di 24 mesi, anche ai bambini di età superiore ai 24 mesi, in una autentica applicazione off-label.
Questo è illegale, soprattutto perché avviene nell’ambito dell’imposto obbligo vaccinale!
Nella seduta di ieri, l’Assessore alla Salute Hubert Messner, una volta di più, ha fatto affermazioni non corrispondenti a verità. Ha affermato, ad esempio, che il prodotto vaccinale HEXYON sarebbe stato autorizzato per i bambini anche di età superiore ai 24 mesi e che comunque verrebbe utilizzato solo su bambini di età inferiore ai 24 mesi.L’assessore provinciale Messner o non sa cosa succede nell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, o fa finta di non saperlo, perché questo prodotto vaccinale esavalente viene somministrato dall’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, tra l’altro, ai bambini che vanno nella scuola d’infanzia (e, dunque, dell’età dei 3 anni in su). Sono in corso procedimenti giudiziari in merito.
Ecco la mia mozione bi-lingue, corredata da documenti istituzionali:
A proposito: l’Assessore si lamentava per la lunghezza della mia mozione. Ovviamente la verità documentata istituzionalmente è scomoda!
E la situazione potrebbe diventare ancora più spiacevole se il nuovo governo statunitense, con un Ministro alla Salute Robert F. Kennedy, inizierà seriamente sulla base di veri studi clinici, l’indagine sulla connessione tra le ripetute iniezioni di vaccini pediatrici de facto non testati, ad esempio, con la percentuale in costante aumento di bambini affetti da autismo (1 su 76 in Alto Adige!) e i risultati vengano confermati dalle autorità sanitarie statunitensi (FDA, CDC e NIH), nel frattempo ripulite dalla corruzione della lobby farmaceutica.
È incredibile che Consiglieri eletti dai cittadini si oppongano alla richiesta, affinché vengano rispettate dalle Aziende Sanitarie le disposizioni del Diritto del Farmaco che impongono cautele, come ad esempiola necessità di una prescrizione medica e il divieto di un uso off-label in massa in campagne di vaccinazione, e affinché le Aziende Sanitarie garantiscano che solo i vaccini pediatrici realmente testati in punto efficacia e sicurezza (nel contesto di studi clinici con veri gruppi di controllo) vengano utilizzati dall’autorità competente/amministrazione sanitaria.
I membri del Consiglio provinciale dell’SVP, del TEAM K, di FREIHEITLICHE, di LA CIVICA e di FORZA ITALIA si sono espressi contro il rispetto delle disposizioni di protezione della legislazione sui farmaci e contro la protezione della salute dei bambini.
I VERDI e Anna Scarafoni di FDI si sono astenuti.
Ringrazio i membri dei Gruppi Consigliari del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano che hanno votato a favore della mia mozione: NOI CITTADINI, WIR BÜRGER, NEUS ZITADINS, JWA, SÜDTIROLER FREIHEIT.
RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen
Abgeordnete zum Südtiroler Landtag – Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano
Se la politica introduce un obbligo vaccinale, deve garantire l’uso in conformità alla Legge sul Farmaco di vaccini sicuri ed efficaci
In realtà, queste norme vengono sistematicamente violate. Ciò vale anche per i vaccini pediatrici.
Mercoledì prossimo, 12 febbraio 2025, la mia mozione per garantire l’uso di vaccini pediatrici efficaci e sicuri in conformità con la Legge sul Farmaco e le condizioni per l’applicazione stabilite nelle delibere di autorizzazione dei vaccini, sarà messaa votazione nel Consiglio provinciale dell’Alto Adige.
La decisione su quali dei prodotti vaccinali pediatrici autorizzati dalla Commissione Europea con efficacia per l’intera Unione Europea debbano essere utilizzati, è presa in Italia dalle Regioni o dalle Province Autonome. Per l’Alto Adige, quindi, la decisione spetta alla Provincia Autonoma di Bolzano.
L’uso dei vaccini deve naturalmente avvenire nel rispetto delle condizioni per l’uso stabilite dalla Legge sul Farmaco e dalle decisioni di autorizzazione del rispettivo prodotto vaccinale da parte della Commissione europea. Ma questo sistematicamente non avviene!
I vaccini pediatrici, per i quali in generale non sono mai stati confermati in studi clinici con veri gruppi di controllo né l’efficacia e tantomeno la sicurezza, vengono utilizzati nella Provincia Autonoma di Bolzano e in Italia pure off label, cioè al di fuori dell’indicazione terapeutica stabilita dalla Commissione Europea nel suo ruolo di autorità competente per l’autorizzazione centralizzata nell’UE. Nel caso specifico, per sottogruppi pediatrici (cioè classi di età) per i quali il vaccino pediatrico non è stato approvato dalla Commissione Europea.
E, sebbene l’autorizzazione della Commissione europea lo preveda espressamente come condizione per l’applicazione del rispettivo prodotto vaccinale, i vaccini pediatrici vengono somministrati senza la necessaria prescrizione medica.
I bambini, i cui genitori si oppongono – ai fini della protezione dei loro figli – a questa evidente e grave violazione della Legge sul Farmaco e delle condizioni stabilite per il legittimo uso dei vaccini pediatrici, vengono esclusi dalle strutture per la prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia.
Si tratta di una situazione assolutamente insostenibile, che richiede una delibera decisa da parte del Consiglio provinciale dell’Alto Adige.
Va ricordato che i nostri paesi vicini, Austria e Svizzera, non hanno l’obbligo di vaccinazione per i bambini, ma hanno comunque uno standard di salute pubblica notoriamente molto elevato.
Con la mozione chiedo ai miei colleghi del Consiglio provinciale dell’Alto Adige di voler obbligarela Giunta provinciale a:
a voler garantire, tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che i vaccini pediatrici non vengano applicati senza la dovuta prescrizione medica;
a voler garantire, tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che non vengano applicati sui bambini prodotti vaccinali “off label”, cioè su sottocategorie pediatriche per le quali non sono stati autorizzati;
a voler garantire, tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che vengano applicati solo prodotti vaccinali pediatrici per i quali sia l’efficacia, sia la sicurezza sono stati confermati in studi clinici con veri gruppi di controllo;
a voler garantire che i bambini, i cui genitori non hanno acconsentito all’applicazione di prodotti vaccinali in mancanza della necessaria prescrizione medica, non vengano considerati per questo motivo “non in regola con il piano nazionale vaccinale” e, dunque, non vengano esclusi dalle strutture di assistenza alla prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige;
a voler garantire che i bambini, i cui genitori non hanno acconsentito all’applicazione “off label” di prodotti vaccinali, non vengano considerati per questo motivo “non in regola con il piano vaccinale nazionale” e, dunque, non vengano esclusi dalle strutture di assistenza alla prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige;
a voler garantire che i bambini, i cui genitori non hanno acconsentito all’applicazione di prodotti vaccinali, la cui efficacia e sicurezza non sono stati confermati in studi clinici con veri gruppi di controllo, non vengano considerati per questo motivo “non in regola con il piano vaccinale nazionale” e, dunque, non vengano esclusi dalle strutture di assistenza alla prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige.
La salute dei nostri figli non deve essere messa a rischio per motivi ideologici e per una cieca fiducia nonché sottomissione a dogmi non basati su prove scientifiche.
Spero vivamente che i membri del Consiglio provinciale altoatesino tengano conto, al momento del voto, dei fatti documentati nella proposta di delibera e non si esprimano contro il rispetto della Legge sul Farmaco e delle condizioni imposte dall’autorità competente per l’autorizzazione dei vaccini (Commissione europea) ai fini di un uso conforme alla legge (necessità di una prescrizione medica, divieto di uso off label nelle campagne di vaccinazione), come, invece, purtroppo hanno fatto la maggioranza dei membri del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano a gennaio di quest’anno rispetto all’uso dei vaccini-Covid-19 nell’attuale locale campagna “vaccinale”.
Anche in Alto Adige la percentuale di bambini affetti da malattie autoimmuni e da autismo è in costante aumento.
Attualmente in Alto Adige c’è 1 (un) bambino autistico su 76 bambini!
Negli Stati Uniti, la maggior parte dei Senatori si è già espressa a favore di un’indagine scientifica senza tabù sulle cause di questo allarmante sviluppo, anche perché vengono costantemente pubblicati studi scientifici peer-reviewed che dimostrano una forte correlazione (in condizioni di vita comparabili) tra la percentuale di bambini autistici e la percentuale di bambini vaccinati. Ecco uno studio peer-reviewed pubblicato nel gennaio 2025:
In questo drammatico contesto, continuare a consentire la violazione persino delle condizioni stabilite dalla Commissione Europea per l’uso dei vaccini pediatrici (come l’obbligo della prescrizione medica, la necessità di rispettare l’indicazione terapeutica) equivarrebbe a un’imperdonabile offesa a danno dei nostri bambini!
Spero che ogni membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano ne sia consapevole al momento della votazione!
Secondo un comunicato stampa dell’Istituto di Medicina Generale e Public Health di Bolzano, l’indossare una mascherina e il “distanziamento sociale” si sarebbero dimostrati utili nella lotta contro la “pandemia” e, quindi, sarebbero strumenti anche attualmente consigliabili. Wiedermann & Co. continuano inoltre a propagandare i cosiddetti “vaccini”-Covid-19.
E allo stesso tempo, denunciano le presunte “FAKE NEWS” che una “piccola ma rumorosa minoranza” di pazienti si sarebbe bevuta.
È sconvolgente e preoccupante che i responsabili dell’Istituto di Medicina Generale e Public Health del Centro Universitario di Formazione per le Professioni Sanitarie Claudiana di Bolzano continuino ad aggrapparsi a una narrazione che è stata smentita da tempo e, dunque, continuino a diffondere in realtà FAKE NEWS in una nuda e cruda propaganda.
Non esiste alcuna prova scientifica che la trasmissione di virus possa essere prevenuta dalle mascherine chirurgiche.Uno studio META dell’Istituto Cochrane lo ha dimostrato da tempo. Vedi qui:
Tra l’altro, questo era già noto prima della cosiddetta pandemia del coronavirus, motivo per cui Fauci & Co. inizialmente sostenevano che le mascherine erano inutili, fino a quando improvvisamente, da un giorno all’altro, hanno affermato l’esatto contrario e tutti, inclusi i bambini delle scuole elementari, hanno dovuto indossare per un lungo periodo una mascherina per per tante ore al giorno!
Negli Stati Uniti, Fauci ha già dovuto ammettere nelle commissioni d’inchiesta del Congresso che non esisteva alcuna prova a favore dell’uso delle mascherine e del cosiddetto “distanziamento sociale”.Intanto, le conseguenze di queste misure sono state e sono catastrofiche.
Se per il “social distancing” si intende che le persone con sintomi clinici di un’infezione virale (febbre, ecc.) dovrebbero rimanere a casa e guarire, questo corrisponde ad un vecchio truismo.
Se, invece, il “distanziamento sociale” significa rinchiudere e privare della loro libertà le persone senza sintomi clinici e che sono solo positive ad un test molecolare (tampone), allora si intende continuare con una pratica disumana che è il più grande scandalo (insieme all’uso in “campagne vaccinali” di sostanze sperimentali basate sull’ingegneria genetica) nella storia della medicina.
L’abuso del test molecolare (tampone PCR) deve essere indagato a fondo, anche perché i laboratori altoatesini continuano ad omettere di indicare delle informazioni decisive nel risultato scritto del test, come p.e. il numero di cicli di amplificazione (valore CT), come è stato confermato dall’Assessore Hubert Messner in risposta a una mia interrogazione nel Consiglio Provinciale.
È noto che un risultato “positivo” del test molecolare è completamente privo di valore dopo un certo numero di cicli di amplificazione. Inoltre, i prodotti dei test molecolari (tamponi) non sono ancora standardizzati.
Poiché si tratta di una situazione inaccettabile e ci vediamo costantemente minacciati di future “pandemie”, ho presentato una mozione nel Consiglio Provinciale dell’Alto Adige per garantire almeno uno standard minimo di trasparenza nell’uso di questo strumento di laboratorio, il cui abuso ha portato alla – anche ripetuta – sistematica privazione della libertà di tantissimi cittadini negli ultimi anni!
Qui la mia mozione scientificamente documentata n. 216/25 nel Consiglio Provinciale:
Continuare nella raccomandazione della cosiddetta “vaccinazione” Covid-19 è estremamente irresponsabile, in considerazione del fatto che un numero in continuazione crescente di esperti e medici a livello internazionale chiede la revoca immediata dell’autorizzazione dei cosiddetti “vaccini” Covid-19 basati sull’mRNA, a causa degli enormi pericoli per la salute e la vita.
A livello internazionale, sono stati trovati quanità estremamente preoccupanti di plasmidi di DNA nei “vaccini” Covid-19 a base di mRNA, e oltre al rischio di morire per le conseguenze della miocardite causata dalla “vaccinazione” – fatto indicato dall’ottobre 2023 anche nel foglietto illustrativo dei cosiddetti “vaccini”-Covid-19 a base di mRNA – gli esperti evidenziano da anni che i cosiddetti “vaccini”-Covid-19 sono associati ad un rischio enormemente elevato di malattie autoimmuni e tumorali.
Questo è stato confermato dal responsabile Dirigente dell’Istituto Nazionale per la Salute Globale presso l’Istituto Superiore di Sanità, Dott. Maurizio Federico, in uno studio pubblicato a novembre 2024 e finanziato dal Ministero della Salute, e da lui ulteriormente approfondito nella mia conferenza stampa presso il Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano il 4 dicembre 2024.
Il dirigente scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità ha spiegato e documentato che gli esperti al più tardi dal marzo 2021 sapevano che i cosiddetti “vaccini” Covid-19 non funzionano, e lo ha spiegato e documentato in dettaglio.
Ha concluso che, a causa dell’enorme rischio di genotossicità e cancerogenicità, rischi che non sono mai stati esclusi per i cosiddetti “vaccini”-Covid-19 con studi ufficiali prima dell’autorizzazione per l’immissione sul mercato – anzi, questi studi intenzionalmente non sono stati fatti (come espressamente dichiarato nel foglietto illustrativo di questi “vaccini”) – il trattamento con queste sostanze sperimentali non è consigliabile, soprattutto anche per le persone cosiddette “immunocompromesse”, in quanto il loro sistema immunitario verrebbe esposto ad un ulteriore attacco incontrollabile (in extremis comportante anche la morte).
I responsabili dell’Istituto di Medicina Generale e Sanità Pubblica della Claudiana di Bolzano agiscono quindi, contrariamente alle evidenze scientifiche a livello internazionale, secondo lo schema di un autoritario sistema di Public Health, voluto dall’OMS come uno strumento di propaganda e di controllo per i burattinai dell’OMS, ossia per i grandi produttori di “vaccini” e di sperimentali iniezioni di tecnica genetica e, dunque, continuano a mettere a rischio la salute della popolazione altoatesina!
Questo è estremamente irresponsabile! Non può e non deve continuare in futuro!
RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen
Abgeordnete zum Südtiroler Landtag – Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano
Con una mozione (n. 202/24 – vedi allegato sotto) basata sulle conclusioni scientifiche del Direttore dell’Istituto per la Salute Globale dell’Istituto Superiore di Sanità (Dott. Maurizio Federico) – vista la notorietà dell’inefficacia (dal 2021, come spiegato dal Dott. Federico nella conferenza stampa del 4 dicembre 2024 nel Consiglio Provinciale) e dell’enorme pericolosità (miocardite, malattie autoimmuni e tumorali) dei cosiddetti “vaccini” Covid-19 – ho chiesto ieri ai colleghi nel Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano di voler obbligare la Giunta provinciale con una delibera a rispettarein primo luogo gli obblighi previsti dalla Legge sui medicinali, e, dunque:
a voler garantire tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige subito una informazione completa dei cittadini sul profilo di (in)efficacia e (in-)sicurezza dei cosiddetti “vaccini”-Covid-19 a mRNA, informazione con la quale i cittadini devono essere informati che la presunta efficacia e sicurezza dei cosiddetti “vaccini”-Covid-19 a mRNA non è stata provata, ma che queste sostanze, invece, possono comportare anche la morte (come risulta già dal foglietto illustrativo) e altri gravi effetti collaterali irreversibili;
a voler terminare insieme all’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige con urgenza la raccomandazione attiva – in ogni forma – dell’inoculo dei cosiddetti “vaccini”-Covid-19 a mRNA anche alle donne incinte, alle persone fragili e ai sanitari;
a voler richiedere ai responsabili dell’Azienda Sanitaria di rispettare le condizioni di autorizzazione dei cosiddetti “vaccini”-Covid-19 e, dunque, di omettere ogni ulteriore inoculazione di questi cosiddetti “vaccini”-Covid-19 in assenza di una prescrizione medica e completa informazione del cittadino sul profilo (in-)efficacia/(in-)sicurezza del cosiddetto “vaccino”-Covid-19 a mRNA.
La maggioranza dei membri del Consiglio (tutti i membri di SVP, FREIHEITLICHE, TEAM K, VERDI, LEGA, PD, LA CIVICA e Galateo di Fratelli d’Italia) hanno votato contro la mia mozione, e si sono quindi assunti la responsabilità politica del fatto che questi cosiddetti “vaccini” sperimentali basati sull’ingegneria genetica continueranno ad essere raccomandate dall’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige anche alle donne incinte.
E ciò, nonostante che è noto da tempo che le particelle nano-lipidiche, in cui è impacchettato l’mRNA, attraversano la barriera placentare e quindi espongono il feto a questa iniezione sperimentale di ingegneria genetica e alla produzione incontrollabile della proteine spike (si veda lo studio scientifico del Dott. Federico allegata alla mozione) e che può provocare, tra l’altro, il distacco prematuro della placenta.
La decisione politica presa ieri dal Consiglio Provinciale altoatesino/sudtirolese è tanto più grave, in quanto nei Paesi con un alto “tasso di vaccinazione”-Covid-19, il tasso di natalità è diminuito drasticamente dall’inizio della “campagna di vaccinazione”- Covid-19 nel 2021, e la tendenza continua, mentre il desiderio di avere figli rimane lo stesso, come dimostrano recenti indagini in Francia e Germania.
Ci sono prove sempre più evidenti che le giovani donne trattate con queste sostanze genetiche sperimentali sono sempre più alle prese con problemi di infertilità e che il numero di nati morti e di malformazioni è aumentato in modo significativo.
Il fatto che la scienza internazionale – che secondo l’ammissione recente del CEO di META, Mark Zuckerberg, è stata censurata dall’amministrazione USA uscente brutalmente proprio sul tema dei “vaccini” di Covid-19 – consideri i consideri queste sostanza sperimentali responsabili non solo per la miocardite (inclusa dal 2023 nel foglietto illustrativo come possibile effetto collaterale con conseguenze fatali) che può portare a “morte improvvisa e inaspettata” anche anni dopo la “vaccinazione” (come spiegano i cardiologi di tutto il mondo), ma per una moltitudine di patologie, e scienziati e medici lancino l’allarme, tra l’altro anche per l’altissima concentrazione di plasmidi di DNA trovati in queste sostanze (come ho esposto e documentato nella mia mozione) per il concreto rischio dell’inserzione nel genoma umano,
pare non interessare e preoccupare la maggioranza del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano.
La maggioranza dei membri del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano ha deciso di non insistere nell’osservanza da parte dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige dell’obbligo della corretta informazione e della prescrizione medica, invece imposta dall’Autorità del farmaco (EMA) sulla base del cogente Diritto dei Medicinali.
Nel suo studio scientifico pubblicato a novembre 2024, il Dott. Federico ha evidenziato, sulla base dello stato attuale della scienza internazionale, che l’uso di questi cosiddetti “vaccini” basati sull’mRNA è altamente problematico, proprio anche per il cosiddetto gruppo di popolazione vulnerabile, in quanto il loro sistema immunitario, già instabile, è esposto a un ulteriore massiccio attacco di destabilizzazione con queste iniezioni sperimentali.
Il comportamento di voto di ieri dei singoli membri del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano (si veda in allegato sotto il verbalizzato risultato del voto in dettaglio) ha un’importanza storico-documentale, poiché con ogni probabilità, nei prossimi mesi, le evidenze scientifiche non più censurate negli Stati Uniti, e quindi la drammatica verità su queste sostanze sperimentali, saranno accertate ufficialmente dalle autorità statunitensi (FDA, NIH, CDC) con rilevanza mondiale (quindi anche per l’Alto Adige).
E allora i membri della SVP, del TEAM K, dei VERDI, dei FREIHEITLICHE, della LEGA, del PD, della LISTA CIVICA e l’Assessore di FRATELLI D’ITALIA non potranno poi dire “con le conoscenze di oggi, avremmo deciso diversamente ”, perché le “conoscenze” sono state presentate a loro in dettaglio al più tardi con la mia mozione n. 202/24.
E l’incredibile negazione da parte di questi membri del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano delle norme cogenti di tutela previste dalla Legge sui Medicinali (come l’obbligo di corretta informazione e l’obbligo della prescrizione medica) è incomprensibile e in ogni caso imperdonabile!
Ho l’impressione che non siano ancora consapevoli dell’entità della responsabilità che si assumono con un voto di questo genere!
In allegato il risultato di voto verbalizzato, nonché la mozione, con la quale ho voluto garantire la tutela della salute e vita della popolazione altoatesina attraverso il richiamo al rispetto dei chiari obblighi imposti sulla base della legge farmaceutica dall’autorità del farmaco.
LA PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO UNA VOLTA DI PIÚ AGISCE AL DI FUORI DELLE SUE COMPETENZE LEGISLATIVE A SCAPITO DEI CITTADINI ALTOATESINI
Nelle ultime settimane, i genitori altoatesini di bambini nati tra il 1° maggio 2020 e il 30 aprile 2021 hanno ricevuto una lettera dal sindaco del loro Comune di residenza con cui vengono sollecitati di iscrivere tra l’8 e il 16 gennaio 2025 i propri figli alla scuola dell’infanzia oppure di presentare una dichiarazione sostitutiva, dichiarando di svolgere con i bambini attività educative conformi alle rispettiva indicazioni provinciale per le scuole dell’infanzia nell’Alto Adige.
Inoltre, in queste lettere i sindaci affermano che il rispetto delle disposizioni sull’obbligo vaccinale pediatrico sarebbe una condizione per la frequenza della scuola dell’infanzia anche nell’anno obbligatorio, e che gli esercenti la responsabilità genitoriale dei bambini che non adempiono all’obbligo vaccinale, dovrebbero presentare la dichiarazione sostitutiva sopra menzionata.
Inoltre, annunciano che, in base alla delibera della Giunta provinciale n. 1111/2024 (l’assessore competente della scuola dell’infanzia di lingua italiana in Alto Adige appartiene al partito di Fratelli d’Italia ….), “i bambini che non rispettano” le disposizioni relative all’anno obbligatorio di scuola dell’infanzia verrebbero segnalati dal Comune alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni. Questo varrebbe anche in caso di mancato rispetto della vaccinazione pediatrica obbligatoria e di contestuale mancata dichiarazione sostitutiva da parte dei genitori.
Come ho già spiegato l’11 dicembre 2024 nell’Aula del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano, l’obbligo di mandare il proprio figlio alla scuola dell’infanzia o di svolgere attività educative conformi alle rispettive indicazioni provinciali per le scuole dell’infanzia in Alto Adige è incompatibilecon l’obbligo vaccinale pediatrico!
Le rispettive disposizioni della Giunta provinciale altoatesina sono gravemente incostituzionali, perché in questo caso la Provincia autonoma di Bolzano sta – una volta di più – violando i limiti delle sue competenze a scapito della popolazione altoatesina.
Il Governo provinciale, ossia la Provincia Autonoma di Bolzano non ha il diritto di minacciare di segnalare i bambini non vaccinati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni se non rispettano l’obbligo vaccinale pediatrico e i loro genitori non presentano la dichiarazione sostitutiva che svolgono attività educative con i propri figli che siano conformi alle rispettive linee guida quadro per le scuole dell’infanzia dell’Alto Adige, visto che non esiste una disposizione analoga – per buone ragioni di diritto costituzionale – a livello nazionale!
Questa disposizione provinciale altoatesina dovrà cadere!
Secondo il diritto costituzionale, i bambini non vaccinati non possono essere esclusi dalla scuola dell’infanzia obbligatoria e i loro genitori non possono essere obbligati a garantire (a proprie spese) che i loro figli ricevano un’istruzione conforme alle rispettive linee guida quadro per le scuola dell’infanzia in Alto Adige.
In qualità di membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano e di Avvocato, consiglio a tutti i genitori altoatesini di bambini non vaccinati e che desiderano di mandare i loro figli alla scuola dell’infanzia pubblica, di iscrivere i loro figli entro i termini previsti e di astenersi attualmente dall’autodichiarazione richiesta in caso di bambini “non in regola con il piano vaccinale nazionale”, perché l’anno 2025 porterà il necessario chiarimento legale dell’infame obbligo vaccinale pediatrico che viola gravemente la ns. Costituzione oltreché il Diritto dei Medicinali!
È un chiaro diritto di tutti i bambini altoatesini di frequentare le scuole dell’infanzia finanziate con imposte e tasse di tutti i cittadini, compresi tanti genitori altoatesini di bambini non vaccinati.
E per quanto riguarda la minacciata segnalazione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Bolzano, va evidenziato che
per i motivi sopra citati, i Comuni/sindaci altoatesini non hanno alcuna competenza per farlo e la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bolzano al riguardo non ha alcuna autorità per gli stessi motivi sopra indicati;
presto saranno presentate ampie denunce penali alla Procura ordinaria contro i responsabili dell’Azienda Sanitaria e della Giunta Provinciale, perché in Alto Adige la vaccinazione pediatrica viene effettuata in gravissima violazione della cogente legge farmaceutica, tra cui l’uso off-label di vaccini pediatrici e la grave violazione dell’obbligo di prescrizione medica prevista dalla Commissione Europea nelle decisioni di autorizzazione centralizzata per tutta l’Unione Europea per i vaccini pediatrici applicati in Alto Adige.
L’anno 2025 porterà i necessari chiarimenti legali i in questo settore, anche grazie al nuovo governo degli USA che si insedierà a gennaio 2025. È giunto il momento di proteggere definitivamente la salute e i Diritti Fondamentali dei nostri bambini e dei loro genitori!