Morti da „vaccino“-Covid-19: evidente mancanza di una farmacovigilanza in Italia

Il database dell’EMA, noto come EudraVigilance, contiene non solo gli eventi avversi ma anche i decessi segnalati in seguito alla vaccinazione. Il numero di casi non denunciati è considerevole. Il grado di affidabilità delle segnalazioni varia da paese a paese.

Il grafico mostra i decessi segnalati per milione di dosi di vaccino. Non sorprende che l’Islanda sia in cima alla classifica. Dai documenti dell’autorità sanitaria islandese si evince è stata effettuata e pubblicata che fin dall’inizio una raccolta e valutazione dei dati onesta e trasparente. Ecco perché l’Islanda ha completamente eliminato tutte le misure di risposta alla pandemia dopo che i dati hanno confutato l’efficacia degli interventi pandemici.

Stessa valutazione per milioni di abitanti per paese. Il risultato rimane sostanzialmente invariato.

Emerge in modo chiaro che la farmacovigilanza per le iniezioni sperimentali è particolarmente scarsa in Italia.

Qui sotto trovate l’elenco dei decessi segnalati a causa del vaccino con la ripartizione per Stato: EMA_29-01-2022_Death_BP_MD_AZ_JS

Islanda: Contagio al posto della vaccinazione

I “vaccini” non funzionano, bisogna infettare il maggior numero di persone possibile. Questo è quanto annunciato dal Ministero della Salute islandese. Da fine febbraio l’Islanda ha revocato tutte le restrizioni. È anche il primo paese a riconoscere il fallimento della campagna „vaccinale“.

Nonostante un’incidenza di oltre 7.000 per 100.000 abitanti, l’Islanda ha abbandonato il 25 febbraio ogni restrizione relativa al COVID.

“La resistenza collettiva al COVID-19 è il modo più efficace per uscire dall’epidemia”, ha dichiarato il ministero in un comunicato, citando l’autorità sanitaria nazionale.

Secondo il Ministero della Salute islandese, “Per raggiungere questo obiettivo, il maggior numero possibile di persone deve essere infettato dal virus, poiché i vaccini sono insufficienti”.

Aggiungendo un obbligatorio “anche se forniscono una buona protezione contro le malattie gravi”, il ministero ha effettivamente dichiarato il fallimento della campagna “vaccinale”.

I documenti dell’autorità sanitaria islandese mostrano che una onesta e trasparente raccolta e valutazione dei dati è stata effettuata fin dall’ inizio. Non è quindi sorprendente che l’Islanda sia in cima alla lista per le morti segnalate in seguito al vaccino. Clicca qui per leggere l’articolo sulle morti da “vaccino”-Covid-19.

L’immunità naturale batte l’immunità da vaccino conferma l’autorità sanitaria USA

Lo studio del Centers for Disease Control and Prevention (CDC) pubblicato il 19 gennaio, dimostra che l’immunità naturale contro COVID19 è stata almeno tre volte più efficace nel prevenire l’infezione con la variante Delta rispetto alla vaccinazione.

La ricerca condotta in California e New York tra maggio e novembre 2021 ha esaminato quattro categorie: non vaccinati e vaccinati con precedente infezione da COVID, e non vaccinati e vaccinati che non erano mai stati infettati.

I risultati dimostrano che il tasso di infezione risultava significativamente inferiore in soggetti che non erano stati vaccinati ma precedentemente esposti al virus rispetto a soggetti la cui immunità era basata solo sulla vaccinazione. Il tasso di infezione più elevato, si è verificato in coloro che non avevano né un’esposizione precedente né il vaccino.

Soggetti non vaccinati ma guariti avevano tassi di infezione da 14,7 (New York) a 29 (California) più bassi di soggetti senza immunità, mentre i soggetti vaccinati senza precedente esposizione a COVID avevano tassi da 4,5 (New York) a 6,2 (California) più bassi di soggetti senza immunità.

I risultati sono stati simili per quanto riguarda l’ospedalizzazione. Le persone con immunità naturale avevano 2-6 volte meno probabilità di essere ricoverate rispetto a quelle con il solo vaccino.

Inoltre, l’immunità naturale ha portato a un tasso di ospedalizzazione più basso rispetto all’immunità ibrida (vaccino più guarigione), almeno negli ultimi tre mesi dello studio. Le persone con sola immunità naturale avevano in media almeno 20 volte meno probabilità di essere ricoverate rispetto a quelle con immunità ibrida.

“Si tratta di una scoperta importante poiché suggerisce che il vaccino potrebbe interferire con l’immunità naturale”, spiega Dr. Madhava Setty.

Con questi nuovi risultati l’autorità sanitaria statunitense smonta il suo precedente studio pubblicato nell’agosto 2021, ampiamente ripreso dalla stampa mainstream, in cui si concludeva che la vaccinazione sarebbe superiore all’immunità naturale.

E ora, a distanza di oltre un anno dall’inizio della campagna vaccinale imposta dal governo italiano, il più recente studio del CDC, insieme a uno studio israeliano, gettano seri dubbi sull’efficacia e sulla sicurezza del vaccino sottolineando la superiorità dell’immunità naturale.

Multa per non aver indossato la mascherina – Giudice di Pace annulla la sanzione

Segnali di reviviscenza dello Stato di Diritto anche in Alto Adige.

Un uomo di Bressanone, in provincia di Bolzano, alle ore 23.00, dopo aver festeggiato con colleghi la nascita di una bambina, si stava dirigendo verso la città per comprarsi le sigarette quando presso il complesso universitario è stato fermato da un carabiniere e comminato una sanzione amministrativa  di 410,65 euro perché “nonostante invitato non faceva uso delle protezioni respiratorie”.

Il Giudice di Pace di Bressanone accoglie correttamente il ricorso presentato per l’annullamento della sanzione comminata per mancato rispetto di misura Covid-19 della Provincia Autonoma di Bolzano, sulla scia della motivazione della nota sentenza del Tribunale di Pisa:

Come ineccepibilmente enunciato dalla sentenza n. 1842/2021 emessa in data 08/11//2021 dal Tribunale di Pisa, alla quale si rimanda per relationem, “l’epidemia o la pandemia non rientrino in alcun modo nell’ambito della calamita naturale, per il semplice motivo che sono dimensioni di crisi del tutto diverse fra di faro”.

Il Legislatore, nel redigere un testo onnicomprensivo sulla Protezione civile come il d.lgs. 1/2018, non ha infatti indicato il rischio epidemico fra quelli a causa dei quali occorre intervenire, previa dichiarazione di stato di emergenza comunale, regionale o nazionale.

Manca, percio, un qualsivoglia presupposto legislativo su cui fondare la delibera del Consiglio dei Ministri del 31.1.2020, con consequenziale illegittimità della stessa per essere stata emessa in violazione dell’art. 78, non rientrando tra i poteri del Consiglio dei Ministri quello di dichiarare lo stato di emergenza sanitaria.

Questo Giudice di Pace quindi fa proprie le conclusioni statuite dal giudice di merito del capoluogo toscano: “la delibera dichiarativa dello stato di emergenza adottata dal Consiglio dei Ministri il 31.1.2020 e illegittima per essere stata emanata in assenza dei presupposti legislativi, in quanta non e rinvenibile alcuna fonte avente forza di legge, ordinaria o costituzionale, che attribuisca al Consiglio dei Ministri il potere di dichiarare lo stato di emergenza per rischio sanitario. A fronte della illegittimità della delibera del CdM del 31.01.2020, devono reputarsi illegittimi tutti i successivi provvedimenti emessi per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVI D-19, nonché tutte le successive proroghe dello stesso stato di emergenza.”

Alle similari conclusioni sono pervenuti il Giudice di Pace di Frosinone con sentenza n. 519/2020 ed il Tribunale di Reggio Emilia con sentenza n. 54/2021.

Qui il link alla sentenza: Sentenza GdP Bressanone n. 4-2022

Gli scienziati britannici avvertono: “Pandemia degli infarti”

I problemi cardiovascolari sono ormai da tempo tra gli effetti collaterali ufficialmente riconosciuti a seguito dei vaccini COVID-19. Già nel luglio dell’anno scorso, l’Agenzia europea dei farmaci (EMA) aveva dichiarato che miocardite e pericardite erano state incluse come possibili reazioni avverse nei foglietti illustrativi dei vaccini di Pfizer e Moderna. A sua volta, i dati dell’EMA di gennaio mostrano un aumento di oltre il 900 per cento per il 2021 rispetto all’inizio del 2020:

L’Health Advisory & Recovery Team (HART) del Regno Unito ha esaminato questo evento attraverso le chiamate di emergenza 112 ricevute per arresto cardiaco o respiratorio e ha osservato un drammatico aumento a partire dalla primavera 2021.

Rispetto al 2019/2020, i dipartimenti di emergenza hanno registrato 27 800 chiamate di emergenza per arresto cardiaco o respiratorio ogni giorno – il che è stato il 30 per cento in più del previsto. Secondo l’Health Advisory & Recovery Team, composto da medici, scienziati, economisti e psicologi, questo equivale a più di 500 chiamate di emergenza in più al giorno.

Secondo le stime di HART, tra il 90 e il 97 per cento delle persone che si sono presentate al dipartimento di emergenza sono decedute in seguito. “È presumibile che questo abbia contribuito all’aumento della mortalità in eccesso nel Regno Unito alla fine di maggio 2021.” A fronte di questo scenario, gli scienziati parlano di una “pandemia di infarti”.

I risultati del team di ricerca britannico coincidono con una analisi delle chiamate di emergenza medica in Israele. Questi mostrano un aumento del 34,7% degli arresti cardiaci e degli attacchi di cuore nella fascia di età 16-29 e un aumento del 32,9% nella fascia di età 30-39 nel 2021 rispetto agli anni precedenti. Gli autori dello studio attribuiscono questo aumento alla campagna “vaccinale”.

Un messaggio a tutti i genitori

I genitori sono i primi a dover prendere decisioni nell’interesse dei loro figli. È dunque indispensabile che abbiano le informazioni necessarie per poter prendere una decisione in merito al cosiddetto “vaccino”-Covid-19. Informazioni indispensabili anche per i giudici che si trovano nella situazione di dover sostituirsi ai genitori in questa per la vita e la salute dei minorenni importantissima decisione.

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